I social network intelligenti esistono. Soprattutto quando sono coordinati e creati da persone interessate a vivere il web in formato 2.0. Senza nulla togliere a Facebook e compagni, bisogna ammettere che, ridurre a giochi, sondaggi e messaggini una community popolosa quanto quella di Zuckerberg, peraltro dotata di incredibili potenzialità, potrebbe risultare un vero e proprio spreco (se non fosse per la pubblicità che ha sicuramente ottenuto un potere di infiltrazione imparagonabile). Ma il web propone anche una miriade (o poco meno) di validissime alternative che consentono all’internauta di essere protagonista del mondo dell’informazione e non semplice gregario di un gruppo relativamente omogeneo. Tra questi spicca ZicZac.it, portale nato per sviluppare e espandere il giornalismo partecipativo tipico del web 2.0. L’onomatopea zic-zac viene abilmente usata per descrivere il sistema attraverso il quale sono di norma selezionate le notizie da pubblicare (una sorta di copia-incolla molto evoluto). Come accade per Google News infatti, la meccanica è quella di un algoritmo che pesca le notizie da siti di periodici e quotidiani terzi, combinandoli, in questo caso particolare, con i suggerimenti degli utenti. Sono dunque gli internauti a selezionare quali dovranno essere i contributi più o meno importanti, più o meno rilevanti. Ogni articolo può essere commentato, offrendo così la possibilità a chiunque di aprire un dibattito e parteciparvi come in un qualunque forum online. L’unica pecca potrebbe essere la grafica, forse troppo informale per un sito d’informazione che ha tutte le carte per diventare una base solida (almeno quanto quella del portale Agoravox.it) e di confronto per qualunque italiano desideroso di notizie. Il portale rimane comunque piuttosto intuitivo in tutti gli aspetti. Motivo per cui la visita è decisamente consigliata: www.ziczac.it. (Marco Menoncello per NL)