Qualcuno si ricorda la sua vita multimediale prima di Youtube? Probabilmente no. Youtube, al pari di Facebook e Google – forse, azzardiamo, di più – ha rivoluzionato la navigazione e la fruizione di contenuti online degli internauti i tutto il mondo in maniera talmente radicale che è difficile persino immaginare come fosse possibile farne a meno prima.
Eppure, Youtube ha da poco compiuto sei anni. Nato come portale di condivisione video creato da tre dipendenti PayPal, in settantadue mesi il portale di filesharing ha battuto ogni record. È il terzo sito più visitato del mondo, dopo i prima citati Google – che ne è proprietario – e Facebook. Registra tre miliardi di visioni nel giorno medio, è localizzato in venticinque paesi e contiene quarantatre lingue; abbraccia ogni tipo di audience: basta avere una connessione internet su pc, smartphone o iPad. Nonostante molti problemi legati al diritto d’autore (in Italia è in corso una causa intentata da Mediaset contro la pubblicazione di contenuti di trasmissioni del network di Cologno), gli accordi con molte major internazionali hanno permesso al colosso di andare avanti, trasformandosi in un modello di Tv Globale. Ogni sequenza, ogni video, ogni stralcio di programma tv ed evento sportivo è rintracciabile su Youtube pochi minuti dopo la sua trasmissione in diretta. Grazie all’introduzione della pubblicità e al know how di quelli di Google (tra cui l’introduzione del live streaming, che consente di generare una quantità di contatti straordinariamente superiore a ogni ricerca singola), il modello Youtube non solo ha successo a livello planetario ma è un’azienda che produce utili in enormi quantità. Solo nel 2010 sono stati scaricati circa 13 milioni di ore di video e ogni minuto ne vengono caricate 35 ore (dati e statistiche provenienti da youtube.com/t/press_statistics); ogni settimana viene caricato l’equivalente di 150.000 lungometraggi e – ultimo dei record – in sessanta giorni vengono prodotti più contenuti video di quelli realizzati dai tre maggiori network americani in sessant’anni. Dove vuole arrivare? L’obiettivo dichiarato è di raggiungere a breve le 72 ore di video caricati al minuto e i 4 milioni di visualizzazioni giornaliere. Non è difficile pensare che anche quest’obiettivo, per quanto ambizioso, sarà facilmente raggiunto. (L.B. per NL)