E’ la scoperta dell’anno 2006, è il sito più cliccato dell’intero pianeta, con 100 milioni di video ed oltre 65mila filmati aggiunti ogni giorno. Eppure YouTube è nato in un piccolo garage di una cittadina californiana, poco meno di due anni fa, dal genio di tre ragazzi “visionari”, dei quali il più “anziano” oggi ha trent’anni. Sarà per le origini, possiamo dire, “proletarie” di quest’invenzione che ha rivoluzionato il web, ma Chad Hurley, uno dei tre “visionari” ha annunciato che presto YouTube condividerà gli introiti con i veri “creatori”, ossia gli utenti che giornalmente immettono video sul portale. L’annuncio-shock, in occasione del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, ha lasciato tutti interdetti ma, dati i ricavi ultramilionari, potrebbe risultare un ottimo incentivo. Già, perché l’obiettivo dichiarato di Hurley e compagni (ma, evidentemente, anche dei proprietari di Google, che hanno acquistato YouTube pochi mesi fa per quasi 2 miliardi di euro) è quello di sostenere, incentivare e gratificare la creatività dei propri utenti. “Presto divideremo i ricavi con i nostri utenti” – ha annunciato Hurley al Forum di Davos – “stiamo accrescendo la nostra utenza abbastanza da poterne sostenere la creatività, rafforzarla attraverso lo ‘sharing revenue’, cioè la condivisione dei ricavi tra il sito e i suoi navigatori”. Ma poi specifica che questa opportunità per gli utenti sarà vincolata dal rispetto di due condizioni necessarie e sufficienti: l’originalità del video (chi ne detiene il copyright, che può essere anche un normale utente amatoriale, è il beneficiario della sovvenzione) e la presenza, in apertura, di un messaggio pubblicitario di tre secondi, da ciccare prima del filmato. Le centinaia di milioni di utenti di YouTube, perciò, avranno la possibilità di ricavare “qualche soldo” (come ha spiegato Hurley) dalla propria vena creatività, che (ci si può giurare) aumenterà e si svilupperà in modo ancora maggiore rispetto al presente. (L.B. per NL)