Ieri a Bergamo si sono aperti i lavori del XXVI Congresso della Federazione Nazionale della Stampa, che si protrarrà fino a venerdì e il cui fitto programma, che prevede l’intervento di numerosi giornalisti ed editori, toccherà il tema dello statuto e delle eventuali modifiche da apportarvi.
In mattinata si è tenuto il convegno che inaugurato i lavori – cui sono intervenuti, tra gli altri, i vertici dei maggiori gruppi editoriali italiani, nonché i vertici dell’organizzazione e alcuni giornalisti di rilievo, come Tiziana Ferrario – , e che ha visto, per la prima volta dopo il terremoto giudiziario del 2009, un confronto pubblico tra il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, e quello del Gruppo L’Espresso, Carlo De Benedetti. Se il secondo si è limitato a un discorso sull’importanza delle nuove tecnologie nell’informazione (pur riconoscendo il ruolo, ancora centrale, della carta stampata, pur in un’epoca in cui questa sta vivendo una crisi senza precedenti), affermando che gli introiti pubblicitari derivanti da internet dovranno, entro tre anni, costituire il 20% delle entrate complessive, il manager del Biscione ha colto l’occasione pubblica per ufficializzare il lancio di un nuovo canale all news h24 di Mediaset sul digitale terrestre. Questo canale si chiamerà, appunto, AllNews, e avrà come fulcro una nuova agenzia informativa interna all’azienda, che prenderà lo stesso nome. “Tra tre mesi – ha detto Confalonieri – partiremo con la nuova piattaforma tecnologica in ‘file’, per consentire l’utilizzo del prodotto in più settori. Andiamo verso una nuova frontiera, perché la digitalizzazione impone una concorrenza maggiore”. E proprio sulla digitalizzazione della figura del giornalista si è basato il discorso del numero uno di Mediaset. “I nostri giornalisti – ha proseguito – devono diventare multimediali e digitali: questo riguarda chi fa la tv ma anche chi lavora nella carta stampata. Fino a qualche mese fa, il giornalista Mediaset metteva il servizio in una cassetta, mentre ora lo produce in file”. E su questa svolta si baserà il futuro dell’informazione del Biscione che, nelle intenzioni del suo Presidente, renderà l’azienda più crossmediale. Ma a che prezzo? I giornalisti dovranno, per forza di cose, essere addestrati al cambiamento, e questo comporterà dei costi, sia in termini – appunto – di addestramento, che di incentivi remunerativi. “Abbiamo dialogato con i sindacati aziendali – ha assicurato, comunque, Confalonieri – spiegando che non si tratta di lavorare di più, ma di fare qualcosa di diverso. Tra tre mesi partiremo con la nuova piattaforma tecnologica in ‘file’, per consentire l’utilizzo del prodotto in più settori. Andiamo verso una nuova frontiera, perché la digitalizzazione impone una concorrenza maggiore”. A margine della presentazione era intervenuto, come da prassi, Franco Siddi, segretario della Fnsi. Anche il suo discorso, che ha toccato, ovviamente, i temi del contratto giornalistico, si era indirizzato sul fattore tecnologico. “”Dobbiamo far capire agli editori che non siamo competitori, vogliamo agire nel cambiamento, ma salvaguardando i diritti – aveva esordito – La sfida è allargare la base produttiva, distribuendo l’informazione su varie piattaforme. Vorremmo finalmente vedere giornalisti assunti nei nuovi media. Contro il precariato non bastano ricorsi al tribunale, che sono una sorta di pronto soccorso, la cosa importante è lavorare sulle regole, perché il contratto è una ricchezza sia per noi sia per le imprese”. (G.M. per NL)