La società WorldSpace Italia lancia la sua sfida al mercato italiano attraverso una gara d’appalto per la progettazione, la realizzazione e la gestione di una rete integrativa di ripetitori terrestri in grado di garantire la continuità del segnale proveniente dal satellite. Stando infatti a quanto pubblicato il 27/09/2006 dal quotidiano economico-finanziario ItaliaOggi (giornale edito proprio da Class Editori, azionista principale di WorldSpace Italia ed editore della superstation Radio Classica) in un articolo che di seguito (sia pure parzialmente) riprendiamo, entro la seconda metà del 2007 dovrebbe vedere la luce, anche in Italia, la prima pay-radio digitale via satellite con una ricca offerta di canali tematici a carattere musicale affiancata da diversi servizi aggiuntivi (dunque, dalle informazioni sui brani trasmessi ai giornali elettronici). Secondo Luca Panerai, amministratore delegato di WorldSpace Italia, i tempi sarebbero maturi anche da noi per questo nuovo tipo di comunicazione. “Ci avviciniamo così – afferma Panerai – all’esordio della prima pay-radio in Italia e in Europa. Le indagini di mercato che abbiamo commissionato svelano una sempre maggiore curiosità da parte degli utenti per i canali musicali tematici, senza interruzioni pubblicitarie e arricchiti da servizi di pubblica utilità”. A detta di Panerai, infatti, anche la case automobilistiche avrebbero già manifestato il loro interesse nei confronti della nuova tecnologia (S-DAB). Un dato che fa ben sperare, visto che molti italiani, com’è noto, ascoltano la radio soprattutto quando viaggiano in auto. In lizza per aggiudicarsi l’appalto per la realizzazione dei microripetitori terrestri, tre fra le maggiori aziende del settore. Si tratta, in particolare, delle società Telecom Italia, Radio Engineering (società del gruppo Finelco) e Dmt. Queste ultime dovranno far pervenire le proprie offerte entro il 9 ottobre prossimo. (Vito Scelsi per NL)