La gara per il Wimax sta iniziando. Sulla linea di partenza si sono schierate Telecom Italia, Fastweb e Wind, a quanto pare determinate ad aggiudicarsi il bando; subito dietro Rai, Sky e Mediaset, ancora dubbiose sul da farsi; chiude la fila Vodafone che, sebbene abbia inizialmente dimostrato uno spassionato e reale interesse per la faccenda, ora indietreggia in modo decisamente freddo, senza dar voce alle ragioni di questa presunta arresa. Queste le postazioni dei concorrenti che parteciperanno al bando indetto dal Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, che spiega così le ragioni dell’importanza del Wimax: “grazie al WiMax avremo più banda larga. È una tappa fondamentale per garantire il diritto all’accesso alla rete come servizio universale” (tratto da Broadcast & Video, num. 421 del 12/10/07). Per quanto riguarda il regolamento del suddetto bando è specificato che le domande di partecipazione dovranno essere consegnate entro il 20 gennaio e le società partecipanti avranno 45 giorni per stilare le loro proposte e altrettanti 30, nel caso in cui fossero ammesse, per fare le proprie offerte. Le licenze eventualmente ottenute avranno durata di quindici anni dalla data del rilascio. Naturalmente le offerte riguarderanno nello specifico blocchi di di frequenze divisi per regioni e macro aree, il cui prezzo rimarrà tra 422 milioni a 3,5 miliardi di euro. Così il Ministero vorrebbe riuscire a maturare un guadagno di circa 45 milioni di euro vendendo quelle frequenze finora utilizzate solamente dai radar del Ministero della Difesa. Il Ministro Gentiloni infatti avrebbe sbloccato la situazione permettendo l’utilizzo delle frequenze WiMax anche per scopo civile. (Marco Menoncello per NL)