A breve, si parla della fine di maggio o degli inizi di giugno, sarà emanato il bando d’assegnazione delle licenze per sviluppare, in Italia, la tecnologia WiMax, vera e propria frontiera per abbattere il digital divide. Il WiMax consentirebbe, con una semplice antenna, di irradiare un bacino di circa 50 km, garantendo così l’abbattimento dei vecchi cavi in favore di una tecnologia wireless che comprende diversi aspetti della comunicazione e dell’informazione. In pratica, oltre ad una connessione veloce e pressoché gratuita lungo tutto il raggio d’irradiazione (la connessione è senza fili e non risparmia nessun’area), verrebbero abbattuti i costi per le telefonate, da cellulare e numero fisso, in maniera pressoché totale: basterebbe un telefonino wap, una connessione WiMax alla banda larga ed il collegamento con Skype, ed ecco che le compagnie telefoniche si avvierebbero mestamente sul viale del tramonto. E’ proprio per questo motivo che, così come accaduto in tutta l’Europa in occasione dell’emanazione dei relativi bandi nazionali, occorre porre dei paletti all’intromissione delle compagnie telefoniche negli appalti per l’acquisizione delle licenze. Ma non bisogna farlo, come si suol dire, “all’italiana”, poiché, date le peculiarità delle più grandi società e finanziarie della grande imprenditoria italiana (scatole cinesi; consiglieri d’amministrazione che siedono, contemporaneamente, nei CdA di aziende diverse e importanti, spesso concorrenti; suddivisione dei dividendi delle società quotate in borsa tra azionisti di presunta maggioranza ma che in realtà gestiscono le sorti di grandissime aziende con quote azionarie minime, ma con uomini di fiducia “piazzati” nei CdA), dietro un’offerta da parte di una società apparentemente compatibile con i parametri richiesti, potrebbero celarsi interessi maggiori, che il più delle volte cozzano con i reali interessi dei cittadini-consumatori. Ecco perché, a fronte di un’innovazione così importante e rivoluzionaria, occorre non cadere nei soliti errori e nelle solite magagne, ma fare qualcosa di serio per portare il paese ai livelli degli altri stati europei. Il WiMax rappresenta il futuro, la digitalizzazione di massa, la conoscenza di massa. Perché la conoscenza deve essere un diritto per tutti, non per pochi eletti. (Giuseppe Colucci per NL)