A nulla sono serviti i lunghi dibattiti sulla neutralità della rete negli Stati Uniti: i bit non saranno più tutti uguali. Gli Usa potrebbero avviarsi verso un internet a due velocità.
La Federal Communications Commission (Fcc), l’agenzia federale che regola le comunicazioni, ha dato l’ok in questi giorni all’apertura di un periodo di commenti e riflessioni, che durerà quattro mesi, sul progetto di legge che potrebbe consentire ai colossi delle tlc di offrire ai loro clienti la possibilità di avere più banda e priorità sulla rete pagando di più. Ciò significa che i big come Comcast e Verizon potranno chiedere ai fornitori di servizi sul web, quali Netflix e Amazon, prezzi più alti per l’accesso “veloce” ai dati. Fermo restando che per ora si tratterebbe soltanto di una proposta – ecco spiegato il lasso di tempo di quattro mesi che si concederà la Fcc -, le polemiche non si sono di certo fatte attendere, poiché se il progetto spiccherà il volo, si creeranno inevitabilmente delle società di serie A e delle altre di serie B. Le prime, disposte a pagare prezzi più alti per la banda larga, avranno immancabilmente più visibilità e spazio sul web e oscureranno le aziende che non potranno sobbarcarsi le ingenti spese per il nuovo “internet veloce”. A tutto ciò va aggiunta una possibile ricaduta dei prezzi sui consumatori finali oltre alla possibilità di future problematiche tecniche nella creazione di una “corsia preferenziale” all’interno delle linee preesistenti. Insomma, l’iniziativa della Fcc potrebbe avere impatti importanti su quello che finora è sempre stato un terreno “neutrale” e democratico. Il presidente della Fcc Tom Wheeler – nominato da Barack Obama, che finora non si è pronunciato sull’argomento nonostante le forti polemiche delle ultime settimane – ha rassicurato gli utenti mettendo in evidenza che “c’è un solo internet, non un internet veloce o un internet lento. Oggi ci siamo schierati con i consumatori per un internet aperto”, precisando che la commissione “è dedicata a proteggere e tutelare una rete per tutti. Quella di oggi è una proposta, sulla quale chiediamo commenti specifici su diversi approcci ai quali possiamo ricorrere per raggiungere lo stesso obiettivo, un internet aperto”. (V.R. per NL)