L’Europa è considerato dagli esperti il punto di riferimento centrale del nascente mercato dell’Iptv, la tv via internet, che sta attirando sempre più attenzione attorno a sé. In Francia, in particolare, questa nuova tecnologia sta diffondendosi con una rapidità ben oltre le aspettative; sarà per la scarsa diffusione, rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale, di tv satellitare e digitale terrestre, ma il mercato francese si sta dimostrando particolarmente florido, oltre che già infarcito di concorrenti: sono già quattro, France Telecom, Free, Neuf Cegetel ed Alice di Telecom Italia. Più Bouygues Telecom, che è ancora agli esordi in questo nuovo business. Nonostante la forte diffusione di tv via cavo e dtt in Germania, invece, la Deutsche Telekom ha scelto di investire cifre altissime nella diffusione dell’Iptv (3 miliardi di euro), fino ad ora, però, con risultati non proprio esaltanti: 40mila abbonati ed una denuncia nei confronti dell’operatore pubblico tedesco (il 31% dell’azienda è nelle mani dello Stato) da parte della Commissione europea, che lo accusa di escludere i concorrenti dal mercato. Insomma, seppur con fortune alterne, la tv via web sta diffondendosi in tutta Europa (oltre che negli Usa e in estremo Oriente): l’agenzia di consulenza International Data Corp. ha calcolato che sono 2,3 milioni gli abbonati all’Iptv in tutta l’Europa occidentale (di cui la metà solo in Francia), pari al 5% del totale delle famiglie. Si calcola che nel 2011 le famiglie saranno il doppio.
In generale, comunque, l’utente intenzionato a sottoscrivere un abbonamento si trova a dover pagare, in media, tra i 30 e i 60 euro mensili alle compagnie telefonie che irradiano il segnale digitale ai loro computer. L’abbonamento, generalmente, prevede il servizio di tv via internet (una cinquantina di canali di base più circa sessanta da aggiungere a seconda dell’abbonamento), la normale navigazione in rete e la gratuità delle telefonate su telefoni fissi. (Giuseppe Colucci per NL)