Mentre Facebook entra in una pericolosa guerra con gli editori, Google ribadisce l’impegno a limitare gli spammer e i contenuti di bassa qualità.
Elisabeth Tucker (content manager Google): “Il nostro target è favorire l’emersione dal web di contenuti di spessore, tra cui, appunto, quelli degli editori. Le modifiche all’algoritmo di ricerca dovrebbero demolire del 40% i contenuti di bassa qualità o non originali. Traffico che sarà parimenti indirizzato su content provider qualificati”.
Ma con un avvertimento: “Capita che testate autorevoli ospitino contenuti di bassa qualità forniti da terze parti, con l’obiettivo di sfruttare la solida reputazione del sito hosting. Tali contenuti posizionati in alto nella ricerca possono confondere o fuorviare i visitatori che potrebbero avere aspettative molto diverse per il contenuto di un determinato sito.
Ecco, d’ora in poi (anzi, esattamente dal 5 maggio 2024, ndr) considereremo spam i contenuti di terze parti di valore molto basso, prodotti principalmente a fini di classificazione e senza un’attenta supervisione del proprietario del sito”.
Sintesi
Quella descritta è la prosecuzione di un processo avviato nel 2022, quando, spiega la content manager Elisabeth Tucker sulla pagina ufficiale di Google, “abbiamo iniziato l’ottimizzazione dei sistemi di classificazione per ridurre i contenuti inutili e non originali nella ricerca e mantenerli a livelli molto bassi. Con l’aggiornamento principale di marzo 2024 tale procedura sarà interessata da un’intensificazione”.
Classificazione delle pagine indicizzate per utilità effettiva
“Questo aggiornamento – spiega la Tucker – prevede il perfezionamento di alcuni dei nostri principali sistemi di classificazione per aiutarci a comprendere meglio quando le pagine web non sono utili.
Pagine ingannevoli mascherate come informative
Oppure se hanno una user experience insoddisfacente o ancora se sono create per ingannare i motori di ricerca, anziché per favorire un’effettiva attività informativa.
Siti civetta
Ciò potrebbe includere siti creati principalmente per soddisfare query di ricerca molto specifiche. Una tendenza ingannevole purtroppo crescente”.
Migrazione progressiva verso siti utili e di alta qualità
“Riteniamo – continua la content manager – che questi aggiornamenti ridurranno la quantità di contenuti di bassa qualità nella ricerca, indirizzandola, al contempo, più traffico verso siti utili e di alta qualità.
Modifiche ridurranno del 40% la presenza di contenuti di bassa qualità/non originali
Sulla base delle nostre valutazioni, riteniamo che la combinazione di questo aggiornamento con gli sforzi precedenti ridurrà collettivamente i contenuti di bassa qualità e non originali nei risultati di ricerca nella misura del 40%”.
Mantenere più spam lontano dai risultati
“Per decenni ci siamo affidati a sistemi avanzati di lotta allo spam ed a policy antispam per impedire che i contenuti di qualità più bassa venissero visualizzati nei risultati di ricerca. E questo lavoro continua”, prosegue la Tucker.
Gli aggiornamenti alle regole di Google
“Stiamo apportando diversi aggiornamenti alle nostre regole sullo spam per affrontare meglio le nuove pratiche scorrette – in continua rapida evoluzione – che portano alla visualizzazione di contenuti non originali e di bassa qualità nella ricerca.
Comportamenti manipolativi
A partire da questo mese prenderemo provvedimenti verso altri comportamenti manipolativi. Sebbene i nostri sistemi di classificazione impediscano a molti tipi di contenuti di bassa qualità di posizionarsi ai vertici della ricerca, gli aggiornamenti ci consentiranno di intraprendere azioni più mirate in base alle nostre norme sullo spam”, enfatizza Elisabeth Tucker.
Abuso di contenuti in scala
“Da tempo adottiamo una politica contraria all’utilizzo dell’automazione per generare contenuti di bassa qualità o non originali su larga scala con l’obiettivo di manipolare il posizionamento nei risultati di ricerca.
La policy
Questa policy era stata originariamente progettata per affrontare i casi di contenuti generati su larga scala in cui era chiaro che fosse coinvolta l’automazione.
Contenuti creati automaticamente, ma anche no
Oggi, i metodi di creazione di contenuti su scala sono più sofisticati e non è sempre così evidente se i contenuti siano stati creati esclusivamente tramite l’automazione.
Repressione azioni scorrette
Per affrontare meglio queste tecniche, stiamo rafforzando i modelli operativi concentrandoci sulla repressione delle azioni scorrette.
Gli specchietti per le allodole
Questo ci consentirà di agire su più tipi di contenuti di poco o nessun valore, creati su larga scala, come le pagine che fingono di rispondere alle ricerche più frequenti”, precisa la manager di Google.
Abuso della reputazione del sito
“Un altro caso da reprimere è quello di siti web che dispongono di ottimi contenuti ma che ospitano qualche volta inserti di bassa qualità forniti da terze parti con l’obiettivo di sfruttare la solida reputazione del sito ospitante.
Faking
Ad esempio, una terza parte potrebbe pubblicare recensioni sui prestiti con anticipo sullo stipendio su un sito web educativo affidabile per ottenere vantaggi in termini di posizionamento dal sito.
Confusione ad arte
Tali contenuti posizionati in alto nella ricerca possono confondere o fuorviare i visitatori che potrebbero avere aspettative molto diverse per il contenuto di un determinato sito web.
Occhio a compromettere la reputazione ospitando contenuti di basso livello
D’ora in poi considereremo spam i contenuti di terze parti di valore molto basso, prodotti principalmente a fini di classificazione e senza un’attenta supervisione del proprietario del sito”, avverte la Tucker.
Preavviso congruo
Che rincara la dose: “Pubblichiamo queste norme con ampio preavviso rispetto all’effettiva entrata in vigore, prevista per il 5 maggio, per dare ai proprietari dei portali il tempo di apportare le modifiche necessarie”.
Abuso di dominio scaduto
Ma questo non è l’unico avvertimento fornito dalla content manager: “Occasionalmente, i domini scaduti vengono acquistati e riutilizzati con l’intento principale di aumentare il ranking di ricerca di contenuti di bassa qualità o non originali.
Eredità fake
Ciò può indurre gli utenti a pensare che il nuovo contenuto faccia parte del sito precedente, il che potrebbe non essere il caso.
Spamming mascherato
I domini scaduti acquistati e riutilizzati con l’intento di aumentare il ranking di ricerca di contenuti di bassa qualità sono ora considerati spam”, conclude la Tucker. (E.G. per NL)