Spender-in-chief, questo il soprannome che la rivista americana Forbes ha appioppato a Marissa Mayer, ex manager di Google e dal 2012 a.d. della piattaforma Yahoo!.
La passione per gli acquisti che caratterizza l’universo femminile sarebbe dovuta essere la chiave di volta per risollevare e rilanciare la ventennale azienda Yahoo!. Lo shopping e le acquisizioni erano state riposte con fiducia nelle mani del ceo Mayer nell’estate 2012, visto che dopo i fasti degli anni ’90 e degli inizi del Duemila, la piattaforma stava iniziando a perdere molto terreno. E il declino, come evidenzia un articolo apparso sul Corriere della Sera lunedì 12 gennaio, è continuo anche nel settore che un tempo costituiva il core business aziendale, vale a dire la quota di mercato nella pubblicità. L’advertisement infatti è passato dal 3,36% del 2012 al 2,86% del 2013, per poi fermarsi a quota 2,52% nell’anno appena concluso, portando Yahoo! al quarto posto a livello globale dopo Google (vetta irraggiungibile con il suo 34%), Facebook (7,8%) e pure Microsoft che secondo le previsioni eMarketer ha sorpassato la piattaforma della Mayer, registrando un 2,54%. La grande sfida del ceo sarà quindi quella di riposizionare Sunnyvale, puntando sul social, sull’advertising native e sul video: inoltre anche il recente restyling del logo e l’abolizione del telelavoro sono segnali evidenti della voglia di cambiare e mettere da parte la filosofia aziendale “rilassata”, non in linea con i nuovi ambiziosi obiettivi. Va marcato il fatto che le operazioni condotte finora dalla Mayer non sono state approvate all’unisono e molte sono state le critiche fioccate sul suo operato: una su tutte la scelta di assumere l’anchorwoman tv Katie Couric, che sarebbe dovuta diventare il volto delle news di Yahoo!, pagata la bellezza di 6 milioni di dollari all’anno. Un flop anche la scelta del manager Henrique De Castro, scippato a Google per affiancare la Mayer, ma che ha deciso di lasciare l’azienda – non certo a mani vuote, visto che la sua buonuscita è costata ben 58 mln di euro -. Molto criticato è stato anche lo shopping delle start up che finora non ha prodotto grandi utili, ad eccezione di Tumblr, la piattaforma di tumblelog acquisita per 1,1 mld di dollari, ora al centro della strategia mobile della società. Yahoo!, come i nostri lettori ben sapranno, ha però un asso vincente nella manica, vale a dire il tesoretto in arrivo dalla quotazione di Alibaba (la compagnia cinese privata, composta da una famiglia di compagnie attive nel campo del commercio elettronico, quali mercato online, piattaforme di pagamento e compravendita, motori di ricerca per lo shopping e servizi per il cloud computing), che potrebbe risollevare gli assetti societari. Marissa Mayer infatti, grazie all’operazione a dir poco lungimirante avvenuta nel 2005 per opera dell’allora ceo Jerry Yang (Yang si è aggiudicato il 40% del colosso cinese, pagando solo 1 miliardo di dollari), avrà a disposizione 6,3 mld di dollari dovuti all’ingresso in borsa di Alibaba. Resta da attendere come verranno utilizzati: c’è chi si aspetta un’acquisizione importante, chi parla di eventuali fusioni societarie con il provider internet Aol, o con tv via cavo. La Mayer ha fatto sapere che la sua strategia di rilancio necessita di tempo: gli investitori perciò dovranno armarsi di pazienza prima di poter avere risultati tangibili del lavoro del ceo. (V.R. per NL)