Project xCloud, annunciato da Microsoft lo scorso ottobre, aspira a diventare una sorta di “Netflix dei giochi”, utilizzando le parole del suo Ceo, Satya Nadella.
L’obiettivo del colosso dei sistemi operativi per computer è quello di permettere alle persone di giocare ai titoli più famosi di Xbox One, anche senza il supporto di una costosa console o di un PC. In altre parole, si vorrebbe poter offrire un servizio di streaming dei videogiochi, rendendoli in questo modo accessibili ovunque e con qualsiasi device a disposizione.
Se l’ambizioso progetto può fare storcere il naso ai gamer professionisti, questa idea può venire incontro a tutti coloro che sono privi dei supporti ad hoc e che per giocare si avvalgono solo di smartphone o tablet.
Tuttavia permane dello scetticismo. A oggi, i videogame per poter funzionare correttamente necessitano di console e/o computer con CPU e schede video all’avanguardia, dotati di elevata potenza di calcolo, in grado di rendere il gioco più reattivo ai comandi.
La sfida di Microsoft sta, però, proprio in questo: riuscire a ottimizzare i videogame rendendoli “giocabili” su qualsiasi dispositivo, senza la necessità di sistemi professionali e, quindi, molto costosi. Sul punto, gli sviluppatori e i ricercatori di Microsoft Research stanno cercando di creare modi per contrastare la latenza attraverso i progressi raggiunti nella topologia di rete e nella codifica e decodifica video. Il gruppo di ricerca, tra le altre cose, sta puntando specialmente sulla propria rete di datacenter, la quale, essendo presente in tutto il mondo, rappresenterebbe proprio il punto di forza di Microsoft: essere il più vicino possibile all’utente, con maggiore potenza di calcolo e minore latenza.
Per esprimere al massimo le sue funzionalità, Project xCloud necessiterà ovviamente di una connessione a internet elevatissima. Se è pur vero che la velocità di quest’ultima è affare degli utenti, è comunque da rilevare il fatto che la rete non è omogenea in tutte le zone d’Italia, diversamente da come, invece, accade in altri Paesi europei ed extra europei. Per potere usufruire appieno del servizio che Microsoft ha intenzione di offrire, non basterà una connessione “nella media”: in termini di connessione, non si può mettere sullo stesso piano il giocare a videogame in streaming con il guardare una serie tv o un film on demand, in quanto il primo ne richiederà necessariamente una più prestante.
A prescindere dalle problematiche legate al caso di specie, la realtà di oggi ormai è costellata da piattaforme on demand che offrono a portata di un click serie tv, documentari, film, libri, musica e via dicendo, quindi non deve stupire che su questo mercato siano approdati anche i videogiochi. Lo stesso Andrew House, ex Presidente e Ceo di Sony Interactive Entertainment, in occasione del Gamesbeat Summit, tenutasi lo scorso aprile, ha affermato che lo streaming dei contenuti sarà il prossimo punto di svolta dell’industria videoludica. Il gaming in streaming rappresenta il futuro di questo settore e, infatti, in molti si stanno focalizzando sul punto. La stessa Sony con Sony Playstation Now è già da poco presente in molti Paesi, tra cui l’Italia, con più di 500 titoli accessibili on demand.
Si tratta di un business potentissimo: si pensi, infatti, che uno dei principali competitor di Netflix – a detta anche della stessa azienda di Los Gatos – non è rappresentato da una piattaforma on demand di film o serie tv, bensì da uno dei giochi più chiacchierati del momento, Fortnite. (V.R. per NL)