La guerra a Spotify è un fil rouge del settore dello streaming musicale: la prossima settimana sarà online Youtube Music (per ora solo in Usa, Australia, Nuova Zelanda, Messico, Corea del Nord), il nuovo servizio di musica in streaming di Google.
La grande G si è dunque arresa al fatto che Google Play Music non abbia retto il passo né della concorrenza Apple, né di Spotify ed ha deciso di sostituire lo store virtuale proprio con Youtube Music, che in versione mobile sarà un’app ridisegnata sul modello di Youtube, mentre da desktop assumerà le vesti di un player con un design “pensato ad hoc per la musica”, come si legge sul blog dell’azienda americana.
Che Youtube stia rincorrendo Spotify è evidente dal fatto che, praticamente, ne copia i servizi (ascolto di brani musicali, interi album, discografie e playlist personalizzabili) e il modello: gli utenti avranno a disposizione sia una versione gratuita con inserzioni pubblicitarie, sia una versione premium, senza advertising e al costo di 9,99 dollari al mese.
Ci si chiede se non sia un po’ tardi ormai, visto che la piattaforma più popolare di streaming musicale è presente in tutti i principali mercati occidentali e si è espansa notevolmente: basti pensare che la sottoscrizione degli abbonamenti di Spotify è passata da 31% dell’utenza totale nel 2015 al 44% nel 2017 e che l’obiettivo di business attuale è il raggiungimento dei 96 milioni di sottoscrittori premium entro fine anno.
Una speranza per concorrenti e aspiranti tali, però, è la scadenza degli accordi per il rilascio delle licenze. Tali accordi, infatti, vengono negoziati ogni due anni e quello può essere il momento di accaparrarsi una fetta importante di mercato, considerato che ben l’87% delle canzoni ascoltate lo scorso anno su Spotify è in mano di poche major: Universal Music, Sony Music Entertainment, Warner Music e Merlin. Basterebbe strappare l’accordo con una o due etichette per sottrarre a Spotify contenuti molto richiesti.
Nel frattempo, c’è fermento anche sul mercato asiatico: Tencent Music Entertaiment, una delle più importanti compagnie di streaming musicale cinese, che ha anche il suo prodotto piattaforma musicale sul mercato asiatico (QQ Music), sta per quotarsi in Borsa ed è pronta a creare Liquid State, una casa discografica propria in partnership con Sony. (V.D. per NL)