Renzo Marrazzo (22HBG): Peperoni è composto di due prodotti, un gestore di contenuti e un client basato sull’intelligenza artificiale.
Cerchiamo di dare alle risposte dell’Intelligenza artificiale lo stile e il modo di parlare del richiedente, il nostro cliente.
In futuro ci svincoleremo da OpenAI.
Belle le playlist per M2O e Radio Italia e ti spiego perché quella creata per Radio Maria è profondamente giusta.
Rischio politically correct? Dipende da come alleniamo la IA, dipende dai nostri feedback.
Possibile una IA non legata ai giganti USA, ma il vero problema è strutturare i dati per ottenere un buon addestramento.
Peperoni reloaded
L’intelligenza artificiale (IA) è tra noi e sta per rivoluzionare innumerevoli settori. Ma spesso gli articoli esplicativi sono fumosi, troppo o troppo poco tecnici e tendono a usare termini da addetti ai lavori. Con Renzo Marrazzo di 22HBG oggi cerchiamo di essere chiari, parlando di prodotti, prezzi ma anche di esempi concreti, inclusa l’incredibile playlist musicale che su nostra richiesta l’IA ha proposto per Radio Maria.
L’intervista
(Newslinet) – Due parole su Renzo Marrazzo.
(Renzo Marrazzo) – Sono il CTO di 22HBG dove lavoro da 10 anni, dopo aver studiato ingegneria informatica all’università di Ferrara.
Target
(NL) – A molti non è chiarissimo a chi sia destinata Peperoni. Sul sito sembra un’applicazione aziendale, ma nell’intervista del 5 febbraio parlate piuttosto di un chatbot per l’utente finale.
(R.M.) – Sì, effettivamente i prodotti sono due. Il Peperoni che hai visto sul sito si occupa di contenuti, con la possibilità di gestire diversi feed. Pensiamo ad esempio a un broadcaster che gestisca diverse piattaforme (Spreaker, YouTube, iTunes, Spotify, il proprio stesso sito): la soluzione permette di alimentare tutti i vari client degli utenti (skill Amazon, app mobili, app per smartTV, ma anche dispositivi IOT quali frigoriferi), inviando determinati contenuti su specifici client.
Netflix – Style
E poi abbiamo una funzione stile home page di Netflix dove creiamo dei suggerimenti di contenuti per gli utenti proponendo proattivamente….
(NL) – …scusa, si tratta di servizi cloud o il cliente deve installare server dedicati?
(R.M.) – ...ovviamente cloud. Dicevo che poi esiste in effetti la app Peperoni sugli store, una sorta di spinoff del progetto principale. La abbiamo concepito sull’onda di quanto accade in questi giorni. Abbiamo rilasciato il nostro servizio prima come applicazione Telegram, oggi come app IOS/Android e a breve Web.
Contenuti creativi
L’obiettivo è mettere a disposizione degli utenti un bot intelligente basato su IA in grado di generare contenuti creativi.
Bot vs App
(NL) – Le funzionalità di bot e app sono le stesse?
(R.M.) – Si, il bot lo ho sviluppato in una notte e poi è rimasto attivo, ma successivamente abbiamo deciso di rilasciare un vero e proprio prodotto, la app. Le aziende e i singoli cittadini, nono solo i broadcaster, possono usarla per generare contenuti nuovi di qualità in base a semplici richieste.
Tu sei la mia – Empatia
(NL) – Nell’articolo su Newslinet avete detto che il vostro modello di riferimento è OpenAI dal quale vi differenziate per “un’impronta empatica“. Bella espressione, ma spiega il concetto e l’implementazione.
(R.M.) – Stiamo cercando di fare in modo che la risposta che arriva dal sistema tenga conto delle emozioni, del modo di parlare e scrivere del richiedente stesso.
Feeling umano
Vogliamo evitare una risposta secca e robotica, vogliamo un contenuto che abbiano un feeling umano che tenga conto delle emozioni e delle regole di chi comunica, compreso il fatto che sia politicamente corretto o meno…
Competitors?
(NL) – Politicamente corretto! Punto delicato, ci torniamo tra poco… Quante altre aziende italiane hanno implementato prodotti IA simile al vostro?
(R.M.) – Ho cercato sullo store: a oggi non mi risulta ci sia nessuno, siamo decisamente pionieri in questo.
Non solo parole
(NL) – Durante le prove che abbiamo fatto, abbiamo verificato che Peperoni genera non solo risposte scritte stile ChatGPT, ma anche immagini, come nell’esempio qui sopra. Come ottenete questo risultato?
(R.M.) – Noi utilizziamo le API (interfacce programmatiche N.d.R.) di OpenAI, ChatGPT e DALL.E: la nostra app capisce che tipo di richiesta viene effettuata e la inoltra al sistema più’ appropriato.
Non solo OpenAI
Ma in futuro ci svincoleremo da OpenAI e utilizzeremo anche altri sistemi, mandando le varie richieste al sistema di IA più appropriato, eventualmente anche concorrenti di OpenAI.
Pricing
(NL) – Che struttura di prezzi praticate?
(R.M.) – Il pricing è per numero di richieste. Esistono pacchetti da 30, 100 o 1000 coin. Ogni coin è una richiesta che faccio al sistema. Sullo store ci sono tutti i dettagli.
Esempi concreti
(NL) – Ora vorrei commentare con te alcune risposte di Peperoni. Iniziamo da questa su RTL 102.5 (cfr. immagine sopra). Mi pare sia accettabile, da dove ritieni sia stata presa?
(R.M.) – OpenAI ha preso i contenuti dal web, e per il momento è limitato ai dati fino al 2021. Nell’aggiornamento “4” (GPT-4, N.d.R) terranno…
(NL) – …Eh, ma Satya Nadella ha detto che nel nuovo Bing ci sono informazioni in tempo reale, quindi…
(R.M.) -...infatti. Sara’ cosi’. Quel limite sarà rimosso.
Playlist
(NL) – Successivamente abbiamo chiesto di generare una possibile playlist di M2O e Radio Italia e mi pare le risposte siano plausibili.
Radio Maria
Ma guarda cosa succede se chiedo una playlist per Radio Maria:
Assolutamente geniale
(NL) – Siamo fuori strada, o non capisco qualcosa?
(RM) – Mah…aspetta….ho capito!
C’e’ una correlazione con il concetto di trascendente. You Raise Me Up è una canzone classificata “cristiana”. Heaven e’ il paradiso. Place in This World non contiene apparentemente alcuna relazione, ma se cerchi in wikipedia vedi che è legata alla storia di una ragazzina che dopo essere stata violentata ha trovato la sua strada verso Dio. E cosi’ via.
Generatore
(R.M.) – Ma puoi fare anche meglio. Ad esempio io ho chiesto di generare un programma radiofonico di un’ora e di generare gli “speakerati” tra una canzone e l’altra. Mi ha creato l’intero programma radiofonico.
Politically Correct
(NL) – Torniamo al discorso del politically correct, Nell’esempio qui sopra ho chiesto di generare uno spunto per gli ascoltatori di un ipotetico programma notturno, tipo Staller su Radio Luna, un’attrice che faceva un famoso programma quando non eri ancora nato. E il risultato è disgustosamente politically correct.
Non pensi che, in un mondo dove molti dicono che le radio sono tutte uguali, questi sistemi rischino di creare una sorta di omologazione globale?
(R.M.) – Qui c’e’ da fare un discorso importante. Il proprietario del motore, il nostro cliente, deve sempre verificare se il contenuto generato corrisponde alle aspettative, nel senso che dici tu ma anche in quello contrario, della sicurezza.
Interazione uomo-IA
È importante dare un feedback. E non dico a noi di 22HBG, ma proprio alla intelligenza artificiale.
Questo feedback serve al modello per imparare e adeguare le risposte successive.
Mai spegnere il cervello (biologico)
(NL) – Dunque quando proponete Peperoni ai radiofonici spiegate bene questi concetti.
(RM) – Certo, noi diciamo che se una radio adotta un sistema automatico di generazione dei contenuti è necessario che ci metta sempre e comunque un moderatore. Noi non dobbiamo mai spegnere il cervello. E in ogni caso se un domani Elon Musk (pazzo com’e’) decidesse di attivare un’IA senza filtri quel rischio sparirà.
Modelli dedicati
(NL) – Senza attendere Musk, mi pare che progetti quali NanoGPT cerchino di dare a tutti noi – e non solo a giganti quali Microsoft/OpenAI e Google – la possibilità di trainare una propria intelligenza artificiale.
(R.M.) – La cosa è fattibile, il problema maggiore è recuperare il materiale di base per trainare la intelligenza artificiale. Si può fare con i servizi di fine tuning di OpenAI o con sistemi autonomi come quello che hai citato. Ma, ti ripeto, il vero problema è recuperare e strutturare bene tutto il materiale da dare in pasto al sistema da addestrare. (M.H.B. per NL)