Contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pedopornografia un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri del 21 novembre 2013 ha introdotto nuove circostanze aggravanti, l’estensione dell’uso delle intercettazioni telefoniche o ambientali al delitto di adescamento di minori e l’estensione allo stesso reato della responsabilità amministrativa degli enti.
Previste inoltre disposizioni specifiche in caso di pornografia infantile su internet e di turismo sessuale. Nel merito, il testo del decreto legislativo contiene una serie di disposizioni che intendono dare attuazione alla Direttiva 2011/93/UE del Parlamento europeo e del consiglio del 13 dicembre 2011 in materia di lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile. Tale direttiva inserisce una serie di aggravanti nel caso in cui il reato è commesso: da più persone riunite; da persona che fa parte di un’associazione per delinquere e al fine di agevolare l’attività; il reato è commesso con violenze gravi o se dal fatto deriva al minore, a causa della reiterazione delle condotte, un pregiudizio grave. La stessa disposizione si rinviene con riferimento al delitto previsto dall’articolo 609 quinquies del codice penale. Considerato poi che le attività investigative sottocopertura hanno consentito di mettere in luce l’utilizzo di darknet, ovvero di reti di scambio del “deep web” in cui sistemi di anonimizzazione impediscono il tracciato dei dati di accesso telematico degli internauti, compromettendo seriamente l’acquisizione delle prove delle condotte criminose, si è ritenuto opportuno introdurre l’aumento, in misuro non eccedente i due terzi, delle pene previste per i reati compiuti con l’utilizzo di questi mezzi di anonimizzazione. (E.G. per NL)