Secondo eMarketer nei prossimi anni la Cina sorpasserà gli USA.
La notizia che il “Gigante” cinese ha superato gli stati Uniti in quanto a numero di internauti ha già fatto il giro del mondo. Si tratta di un sorpasso storico, di un evento esplicativo di come le cose stiano cambiando davanti ai nostri occhi, quasi senza che nessuno se ne accorga.
La notizia è stata diffusa nei giorni scorsi dall’Agenzia cinese “Nuova Cina” (notizia, dunque, da verificare) che, entusiasta, ha annunciato che la Cina è divenuto il più grande mercato del web del mondo: 221 milioni di internauti contro i 215 milioni degli Stati Uniti. Dati che lasciano presagire un futuro in cui l’internauta tipo sarà giallo e con gli occhi mandorla, scriverà con i caratteri crittografati cinesi e non nella lingua ufficiale del web, ossia l’inglese. Già, perché la rivoluzione in questo senso è perlomeno rimandata: l’inglese mantiene l’indiscussa leadership della lingua più parlata dal web, non solo grazie agli utenti dei Paesi anglofoni ma anche grazie all’internazionalità del suo uso da parte delle popolazioni di tutti e cinque i continenti (seppure, in generale, il cinese sia la lingua più parlata del mondo, precedendo indiano, spagnolo e, solo in quarta posizione, l’inglese, considerando chiaramente solo i madrelingua).
“Dal 2012 gli internauti in Cina saranno 373 milioni” sostiene Ben Macklin, analista di eMarketer e autore del rapporto Online Advertising in China: The Olympic Year (in italiano tradotto più o meno così: “Pubblicità online in Cina: l’anno delle Olimpiadi”). Insomma, una grande opportunità “in crescita” per il marketing online. Sempre secondo questo rapporto, gli investimenti pubblicitari online cresceranno dai 7 miliardi di Yuan (poco più di 600 milioni di Euro) del 2007 ai 29,26 miliardi di Yuan (oltre 2 miliardi di Euro) nel 2012. Cifre cui i Giochi Olimpici di Pechino della prossima estate contribuiranno decisamente.
Altro dato che fa pensare è l’età media degli internauti cinesi: stando a quanto dice il China Internet Network Information Center (CNNIC), il 69 per cento degli internauti cinesi ha meno di 30 anni. Al 39,7 per cento si pongono invece gli “avversari” americani. Se consideriamo, poi, che grazie al progresso economico il potere d’acquisto dei cinesi aumenterà vorticosamente, possiamo tranquillamente sostenere che l’ex Repubblica Popolare fagociterà letteralmente il web nel giro di una decina d’anni. E pare oggi così buffo (ma in futuro sarà un problema assolutamente rilevante) pensare che la rete in Cina è sottoposta ad ogni tipo di svilente censura, che i blogger “dissidenti” sono perseguitati e arrestati e che molti dei principali portali internazionali sono oscurati. Non è questo il futuro che vogliamo per il web. (G.M. per NL)