Un tempo i vari mezzi di comunicazione viaggiavano a compartimenti stagni: carta stampata, televisione e radio erano realtà diverse e distanti l’una dall’altra.
Ora, nell’era digitale, tutto è cambiato e la parola che caratterizza questo particolare momento è ibridizzazione.
I vari media tendono sempre più ad una contaminazione reciproca: dalla smart tv alla visual radio, dalle piattaforme di streaming on demand alle connected car e si potrebbe andare avanti in un lungo e interessante elenco delle novità introdotte dal web e dalla più recente tecnologia.
Tra i vari cambiamenti che questa rivoluzione tecnologica sta portando con sé, ci sono anche nuove figure lavorative che vengono ricercate dalle aziende del settore media & entertainment.
Assolombarda ha individuato, anche al fine di indirizzare gli studenti delle facoltà di comunicazione, sei professioni che nei prossimi cinque anni saranno le più richieste in questo peculiare settore.
Emerge la figura del digital analyst, il quale si occupa di realizzare analisi e proiezioni dei dati di vendita, dei risultati delle campagne di marketing, delle abitudini di consumo e delle tendenze, il tutto per indirizzare al meglio le scelte aziendali. Legato a questa professionalità c’è il digital account sales, il cui compito è quello di monitorare e interpretare i dati risultanti dalle vendite digitali dell’impresa.
Guardando più nello specifico il settore della comunicazione, sono due le professionalità ricercate: il digital marketer e il data visualization e dashboard designer. Il primo si occupa di social media marketing: attraverso un utilizzo accurato dei vari media digitali, come Facebook, Twitter, Instagram e gli altri, sviluppa la presenza on line dell’azienda e cura tutto ciò che è funzionale ad attrarre ad essa il pubblico (tramite anche l’utilizzo delle tecniche SEM e SEO circa il posizionamento sui motori di ricerca). Inoltre, tra le altre cose, predispone report concernenti il ritorno sugli investimenti e ricerca nuove opportunità di sviluppo offerte dai media. Questa figura è affiancata dal Data visualization e dashboard designer, il quale dà forma visiva alle varie informazioni raccolte, affinché i dati di marketing, finanziari, amministrativi, di produzione e delle piattaforme digitali dell’impresa siano comunicabili, intellegibili e di immediata comprensione.Vi sono poi figure concernenti il mondo dell’editoria e della comunicazione. Il social media manager gestisce i social media di un brand o di un’azienda, ne cura il livello editoriale e propone iniziative rivolte ai fan per stimolarne l’interazione e l’engagement. C’è poi una figura crossmediale: l’editorial content specialist. Il suo compito è quello di creare, implementare e mantenere i contenuti multimediali, partendo dalla fase ideativa, proseguendo fino alla post-produzione e alla pubblicazione finale. Ha l’obiettivo di incrementare la riconoscibilità del marchio (cd. brand awareness) e di sviluppare una strategia riguardante i contenuti che rispecchi gli obiettivi di marketing dell’azienda.
Tutte queste professionalità legate al mondo del digitale risultano ormai fondamentali ai fini di un buon collocamento dell’azienda nel mercato. Al pari di qualsiasi impresa, anche radio e televisioni, a seguito della ibridizzazione tra di esse e con il web, devono tenere conto delle nuove richieste del mondo della comunicazione. Anche esse, infatti, possono trovare significativi benefici dal lavoro di queste nuove figure. (G.C. per NL)