Web. Italia.it, la storia infinita. E milioni di euro che se ne vanno

Michela Vittoria Brambilla a capo di un progetto del passato, caratterizzato da continui rinvii e uno spreco senza precedenti


NL ne parlò esattamente un anno fa. Quando il progetto si trovava purtroppo in una situazione vergognosa tanto quella attuale. Parliamo di Italia.it (già tramutato in Italia.info), portale che si proponeva di diventare la finestra sul mondo per il turismo italiano. Chiuso dall’ex ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli (e a sua volta ereditato dal precedente ministro per l’Innovazione e la Tecnologia), dopo un investimento da 7 milioni di euro che non ha comunque prodotto il benché minimo risultato, Italia.info sarà ora diretto dalla Brambilla che così conferma i propri obiettivi: “E vi dico subito che per la definizione e poi per la messa in rete di questo portale non intendo certo perdere tempo anche perché fino ad ora… e va beh, non certo per responsabilità di questo governo, se ne è perso fin troppo. Quindi posso anticiparvi che si tratterà sicuramente di un portale di seconda generazione, cioè dotato di tutti quei requisiti tecnologici che oggi sono certamente indispensabili per canalizzare via web un sistema di marketing che risponda alle esigenze di un mercato che in questi ultimi anni è cresciuto addirittura in misura esponenziale. […] Ora è chiaro colleghi che appena il piano esecutivo del portale sarà definito e questo è una questione ovviamente di pochi mesi, io sarò ben lieta di venire ad illustrarvelo in tutti i suoi dettagli” (tratto da Webnews.it). Pochi mesi? Ma se sono già trascorsi circa due anni e l’Italia rimane ad oggi forse l’unico Paese europeo senza un portale nazionale dedicato al turismo (come se nello stivale non ce ne fosse). E tra l’altro la Brambilla specifica, in questa come in altre dichiarazioni, che quei “pochi mesi” serviranno esclusivamente a presentare un altro progetto il quale necessiterà, obbligatoriamente, altrettanti mesi per poter essere effettivamente pubblicato online. Dunque di certezze sembrano essercene ben poche, fatta esclusione dell’ennesimo finanziamento fiducioso per uno dei più grandi progetti fantasma della politica italiana. Quanto? 10 milioni di euro (sic!). (Marco Menoncello per NL)

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