Non solo propaganda e media schierati, la cattiva informazione passa anche attraverso i mezzi di informazione liberi. Sono infatti numerose le fake news riportate anche da media italiani che, nel migliore dei casi, si sono rivelati in buona fede, ma incauti.
24 febbraio 2022
Il 24 febbraio 2022 passerà alla storia come il giorno di inizio della guerra tra Russia e Ucraina. Da quel momento le immagini del conflitto sono rimbalzate ovunque, dalle tv al web, dove, oltre alle riprese dei media tradizionali, le scene di guerra vengono riportate con il proprio smartphone da centinaia di cittadini comuni.
Nuove fake news
La rete è affamata di informazioni e di immagini, siano esse foto o video, che documentino quello che sta accadendo in Ucraina. Con una tale richiesta di materiale da parte di un pubblico sempre più fremente, la qualità dell’informazione stessa si è notevolmente abbassata e la porta si è aperta a numerose fake news. In alcuni casi, di un tipo quasi inedito.
Media di regime/media liberi
Infatti, una fake news riportata da un medium considerato non libero è ascrivibile alla sfera della disinformazione con fine propagandistico. La motivazione di queste pratiche è dunque palese, ma quando i promotori di notizie false sono media non assoggettati a regime alcuno, come quelli italiani, è chiaro come l’intento non sia quello di propagandare o distorcere la realtà.
Eschilo
È attribuito ad Eschilo l’ormai tristemente noto aforisma: “In guerra la verità è la prima vittima”. Nel caso di questa frase il riferimento è ovviamente all’informazione controllata e indirizzata alla giustificazione di uno scontro armato. Oggi, invece, la verità viene uccisa per molto meno.
Videogiochi
La citazione eschilea viene riportata anche in una famosa serie di videogiochi di guerra: Call of Duty. In un capitolo della saga uscito nel 2011 (Modern Warfare 3), ironia della sorte, incentrato su un conflitto mondiale tra Russia e America, un personaggio cita l’aforisma commentando l’escalation che ha portato allo scoppio della terza guerra mondiale.
Arma III
Il rimando al mondo videoludico non è casuale. Un altro famoso videogioco, infatti, è al centro della vicenda fake news riguardo all’Ucraina. Si tratta di Arma III, altro titolo a tema guerra, incentrato su realismo grafico e tattico. Tanto reale che le immagini tratte dalle missioni di questo gioco sono state proposte come video dalla zona di guerra.
Fake news e like
Il motivo è dunque chiaro: arricchire un servizio sulla situazione ucraina con immagini a volte fin troppo sensazionalistiche, come il video di un aereo russo abbattuto dall’artiglieria nemica. Contenuti che contribuiscono ad aumentare like e condivisioni o ascolti nel caso di telegiornali.
Task force anti fake news
Secondo Bloomberg, più di 110 mila utenti hanno visto i video in questione prima che Facebook intervenisse rimuovendoli. Il gruppo Meta ha, dunque, deciso di correre ai ripari per arginare il fenomeno creando un centro operativo speciale che si occuperà specificamente della diffusione di fake news riguardanti la guerra in Ucraina.
Facebook recidivo
Non è però la prima volta che Menlo Park è al centro di vicende legate alla diffusione di cattiva informazione. Il social era, infatti, già stato criticato dal Wall Street Journal riguardo la gestione delle notizie e dei post sul tema Covid 19 e vaccini nel contesto di una più ampia inchiesta del quotidiano: Facebook files.
Un’amara riflessione
Nel sopracitato Call of Duty, all’aforisma di Eschilo seguiva una domanda amaramente attuale che fa sorgere una riflessione importante sul sistema dell’informazione: “In guerra la verità è la prima vittima, ma chi decide cos’è vero?”. (A.M. per NL)