Ricavi su del 19% per 15,42 mld, utile in decollo del 3% a quota 3,45 mld, risultato operativo in crescita del 10%: i numeri positivi non hanno convinto gli analisti di Wall Street, che puntavano su dati più soddisfacenti.
A seguito della chiusura trimestrale, il titolo del colosso di Mountain View ha ceduto il 6% nell’after-hours della borsa di New York. La delusione e l’insoddisfazione del mercato sarebbero state causate dal calo dei ricavi pubblicitari: il costo pagato dagli inserzionisti per ogni click nell’arco di un anno è sceso del 9%, a dimostrazione del fatto che sempre più ricerche vengono effettuate da tablet e smartphone, dove i click sono meno redditizi per Google (i click effettuati dagli utenti sui banner promozionali ospitati da Google sono aumentati del 26%, ma il gruppo californiano fatica a stare al passo con i rivali nel fare cliccare messaggi promozionali su dispositivi mobili). A dare una spinta positiva al risultato dei conti è stata invece l’assenza nel bilancio dei numeri relativi a Motorola Mobility, la controllata che il colosso californiano ha recentemente ceduto alla cinese Lenovo per 2,91 miliardi di dollari. Sul fronte dei nuovi investimenti, invece, il gigante d’oltreoceano ha fatto strike: gli analisti hanno accolto positivamente le nuove strategie societarie, considerandole al di sopra delle attese del mercato. Progetti in vista dunque, tra cui la futura costruzione di un data center – gestito in collaborazione con altre società che dovrebbero fornire router e altri sistemi – e la creazione di un nuovo telefonino, denominato dal pubblico online “il telefonino Lego a mattoncini”, che si potrà comporre con piccoli moduli agganciati ad una struttura portante elettromagnetica. Big G sta premendo l’acceleratore anche sui suoi Google Glass: le vendite del peculiare dispositivo – in grado di scattare foto e video e condividerli sul web, di mostrare gli aggiornamenti meteo, gli avvisi e le indicazioni stradali (e tanto altro ancora) – hanno già registrato il sold out nella giornata di martedì 15 aprile (il team di Google Glass li aveva infatti messi a disposizione per un solo giorno ai cittadini maggiorenni, residenti negli USA), nonostante il costo abbastanza elevato di 1500 dollari più tasse. E in Italia il dispositivo è entrato anche nelle sale operatorie: è successo all’Humanitas di Rozzano dove, per la prima volta, grazie all’accordo con la Vidiemme Consulting (la società nata nel 2004 e focalizzata sulle soluzioni di digital e mobile marketing che è riuscita ad accaparrarsi quattro prototipi dei Glass), la dottoressa Patrizia Presbitero, pioniera della cardiologia interventistica, ha potuto mostrare in diretta video l’operazione che stava effettuando. Ultima novità dell’azienda fondata da Sergey Brin e Larry Page riguarda il settore delle app: Google infatti ha lanciato una nuova applicazione da usare come fotocamera per smartphone e tablet che utilizzano sistemi android. (V.R. per NL)