Google ha lanciato in settimana le “accelerated mobile pages”, pagine veloci ad hoc per smartphone: nel servizio sono già incluse 6 testate italiane. Problemi però nel monitorare i dati sugli accessi.
Questo mercoledì Google ha ufficializzato il lancio delle “accelerated mobile pages”, pagine web realizzate ad hoc per gli smartphone: dal motore di ricerca saranno più facilmente accessibili gli articoli delle principali testate giornalistiche on-line. La caratteristica principale di questi contenuti è che sono pensati per essere caricati il più velocemente possibile dai dispositivi mobili; la nuova tecnologia porterà, secondo il gruppo, ad un caricamento sino a quattro volte più rapido, in quanto una pagina che non viene elaborata in fretta viene generalmente abbandonata dall’utente. Per ottenere questo risultato Google salva, nei propri server, una copia della pagina web in questione: in questo modo potrà offrirla al visitatore nel minor tempo possibile, cosa che non avviene invece negli “Instant articles” di Facebook. Ma la più grande differenza tra i due servizi, in termini economici, è che con le Amp la raccolta pubblicitaria andrà tutta solamente all’editore: il social network invece ne ricava una quota per sé. L’annuncio è arrivato dal ceo di Google Sundar Pichai, il quale ha rivelato che il progetto è già partito in 6 paesi europei; fra questi è presente anche l’Italia, con Corriere, Repubblica, Stampa, Ansa, Sole 24 Ore, Fatto, Sorrisi e Tuttosport. Ma la lista è destinata ad allungarsi, in quanto il progetto è open-source ed ogni editore è libero di parteciparvi, semplicemente adeguando il contenuto delle proprie pagine web agli standard richiesti dal programma. Un nodo ancora da sciogliere è quello relativo alla rilevazione del traffico generato tramite questo tipo di servizi, ad oggi non ancora previste dall’impianto Audiweb. Basti pensare che, dopo l’entrata negli Instant Articles, testate come il Fatto e la Stampa hanno visto calare i dati sui visitatori rispettivamente del 10 e del 15%. Il tutto rientra nell’ambito della grande sfida che Audiweb deve affrontare e risolvere al più presto: quella della così detta rilevazione 2.0, un nuovo sistema che permetta di lavorare su dati standard e affidabili. (G.C. per NL)