Traduzioni troppo letterali e poca precisione nella scelta dei termini: così Singapore manda in pensione Google Translate. La città-stato asiatica ha sviluppato un servizio di traduzione online che assicura la massima attenzione, non solo per la precisione, ma anche per la fedeltà al contesto culturale della lingua.
Il numero uno
Google Translate è, molto probabilmente, il più famoso servizio di traduzione al mondo reperibile online (e soprattutto gratis). Il traduttore, però, non è esente da critiche e, anzi, nel corso degli anni, nonostante interventi del team di Google, alcuni problemi sono rimasti irrisolti.
Alla lettera
Tra tutti, il difetto più noto e limitante per l’utenza è sicuramente la poca precisione del servizio nelle traduzioni non letterali. Infatti, mentre sulle ricerche circoscritte a singoli termini, Google Translate riesce a soddisfare le richieste, quando si tratta di tradurre frasi o modi di dire, spesso e volentieri il servizio risulta deludente.
I limiti di Google Translate
Nel primo caso, infatti, la funzione del motore di ricerca propone la versione più fedele della parola ricercata nella lingua selezionata insieme ad eventuali sinonimi, attuando una traduzione letterale. Anche nel secondo caso, però, viene spesso utilizzato questo metodo, proponendo risultati imprecisi o che non colgono appieno il senso della frase.
Google Translate made in Singapore
Per questo, a Singapore, il governo locale ha deciso di mettere a punto una propria piattaforma di traduzione, studiata appositamente per la lingua singaporiana. Questa versione made in Singapore di Google Translate permette una selezione limitata di linguaggi: inglese, cinese, malese e tamil (parlato in alcuni paesi dell’area).
Sg Translate Together
Sg Translate Together, questo il nome del servizio, punta tutto sulla contestualizzazione della traduzione. I risultati proposti tendono, infatti, a fornire sempre il termine più adatto alla lingua selezionata e non quello più consono a quella di partenza.
Open source
Per la realizzazione del progetto, la città-stato asiatica ha coinvolto degli esperti in traduzione nel processo di sviluppo e tutt’ora tiene la porta aperta a eventuali nuovi collaboratori. Il governo punta così a rendere Sg Translate, più che un sito web, una comunità che si tiene viva grazie anche a seminari ed eventi.
Campo ristretto
Il limite a sole quattro lingue disponibili, evidentemente, facilita l’offerta di un servizio più efficiente e preciso, mentre la gestione di un catalogo come quello di Google Translate è di certo più complessa. È anche vero, però, che i mezzi umani – e non – a disposizione del colosso del web potrebbero sicuramente aiutare in un’impresa simile.
Pensionamento anticipato?
Alla luce dell’esperienza di Sg Translate, non è scontato ritenere che Google possa perdere il monopolio sulle traduzioni. Infatti, quello di Singapore potrebbe essere il primo di una serie di nuovi servizi che manderanno davvero in pensione Google Translate. (A.M. per NL)