Nel mirino di Agcom, dopo Google e Twitch anche Facebook e Instagram per promozione del gioco d’azzardo online. Sanzione di 5,850 mln di euro.
Sintesi
Dopo Google e Twitch, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha sanzionato anche la società Meta Platforms Ireland Limited Ltd., questa volta per 5.850.000,00 euro, per la violazione del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo ai sensi dell’articolo 9 del D.L. 87/2018 (c.d. “Decreto Dignità”).
Delibera 331/23/CONS
Il procedimento, avviato a seguito di numerose segnalazioni pervenute all’Autorità e conclusosi con la Delibera n. 331/23/CONS, ha accertato la presenza di contenuti di promozione o comunque di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, su 18 profili/account (5 su Instagram e 13 su Facebook).
Contenuti sponsorizzati
Non solo, dall’istruttoria sono emersi 32 contenuti “sponsorizzati”, ossia diffusi dietro pagamento sui predetti social media, atti a promuovere e/o pubblicizzare attraverso video e immagini attività di gioco e scommesse online con vincite in denaro.
I precedenti
La società Meta, analogamente a quanto recentemente deliberato nei confronti di Google Ireland Ltd. (delibera n. 317/23/CONS) e Twitch Interactive Germany GmbH (delibera n. 316/23/CONS), è stata ritenuta responsabile, in quanto titolare dei mezzi di diffusione, ossia le piattaforme di condivisione video “Facebook” e “Instagram”, per i 32 contenuti “sponsorizzati”.
Oltre le misure tecniche
“In particolare – spiega Agcom – è emerso come la Società non si sia limitata ad ospitare, con modalità puramente tecniche, passive ed automatiche, i contenuti caricati dagli utenti, ma abbia offerto un vero e proprio servizio pubblicitario”.
Meta consapevole
“Tale circostanza – annota l’Agcom – mette la stessa Società in condizione di conoscere l’illiceità del contenuto”.
I dettagli della contestazione
Per quanto concerne i 18 profili/account (5 su Instagram e 13 su Facebook), Meta è stata ritenuta responsabile solo per 5 account.
Contenuti rimossi
E ciò in quanto, a seguito della notifica dell’atto di contestazione – che segna il momento in cui la società ha avuto piena consapevolezza dei contenuti illeciti diffusi – ha provveduto a rimuovere solo 11 dei 18 profili/account segnalati.
DSA
“La decisione è coerente con quanto previsto dall’articolo 6, comma 1, lett. b) del Regolamento per i servizi digitali (DSA)”, sottolinea sul punto l’Autorità.
Notice & take down + stay down
All’irrogazione della sanzione si accompagna, inoltre, un ordine di notice & take down, nonché un ordine di notice & stay down.
Identici ed equivalenti
Con tali locuzioni ci si riferisce alla responsabilità (anche degli hosting provider passivi) non solo di rimuovere i contenuti che non rispettano le normative vigenti, ma anche di agire affinché contenuti «identici o equivalenti» a quelli oggetto di contestazione e sanzione non vengano più ospitati sulle piattaforme. (E.G. per NL)