Il gruppo Vivendi, ormai da mesi sulla bocca di tutti per diverse acquisizioni, ha comprato il 15% di Fnac, catena che si occupa della vendita di libri, cd, dvd ed elettronica diventando secondo azionista; l’intenzione sembra sia quella di integrare offerte dalle diverse compagnie che fanno capo a Vivendi come offerte per i clienti.
Non si ferma il treno in corsa Bolloré, che continua a travolgere operatori dei mercati più disparati in tutta Europa; neanche il tempo di chiudere gli accordi con l’italiana Mediaset che arriva già il turno della francese Fnac, catena di negozi di cd, dvd, libri ed elettronica. Un nuovo tassello si aggiunge quindi all’ormai lunga trafila di attività di Vivendi, che includono le pay tv, con Canal+ e da poco con Mediaset Premium, la piattaforma musicale Universal Music, quella di giochi online Gameloft, le telco grazie alla quota di maggioranza in Telecom e anche una quota di peso in Mediobanca. E già c’è chi traccia il progetto che sarebbe pronto sulla scrivania del francese per integrare tutte queste partecipazioni con l’ultima arrivata; grazie infatti alla quota del 15%, Bolloré diventa il secondo azionista di Fnac, con l’intenzione di rilanciare l’azienda offrendo ai suoi clienti la possibilità di accedere ad offerte riguardanti le altre attività partecipate da Vivendi. Così, per fare un esempio, acquistare su Fnac potrebbe portare a un mese gratuito su Premium o a contenuti musicali di Universal e persino ai giochi online di Gameloft; tutto questo per cercare di permettere a Fnac di rimanere in piedi e contrastare il colosso dell’e-commerce Amazon, che sulla vendita di praticamente qualsiasi bene sembra avere ben pochi rivali, se non nessuno del tutto. C’è anche un’altra situazione che potrebbe vedere degli sviluppi imprevisti dovuti all’ingresso sulla scena di Vivendi: parliamo del tentativo fallito da parte di Fnac di proporre a Darty, catena di elettrodomestici da 3,5 mld di fatturato, una Ops o, in altre parole, uno scambio di azioni. Offerta tassativamente cassata quando l’azienda di arredamenti francese Conforama l’ha praticamente fatta sparire, mettendo sul piatto 852 mln di euro; adesso però, con Vivendi come secondo azionista, Fnac può contare su un socio con una certa disponibilità di cassa per rilanciare l’offerta sul piatto. Prosegue dunque l’avanzata del francese nel suo piano annunciato di costruire una media company europea; l’unica cosa che resta da chiedersi, è cosa spinga Bolloré a innamorarsi così tanto di attività che sembrano avere un futuro se non fallimentare, quanto meno incerto. Si spera che il suo reale progetto non si riveli, alla fine, solo quello di comprare in maniera indiscriminata. (E.V. per NL)