Per il gigante dell’e-commerce Amazon il 2018 è stato un anno da record sia in termini di fatturato, che di ampliamento del business in generale: la marcia in più è stata data, infatti, dalla pubblicità e da AWS (il cloud di servizi informatici marchiato Amazon).
Un business, quello di AWS, che contribuisce per l’11% al fatturato dell’azienda americana e per il 60% all’utile operativo. Con il potenziamento di AWS la concorrenza nel settore informatico si è intensificata, ma Amazon si è consolidata leader mondiale davanti a Microsoft e Google con 25,6 mld di dollari di vendite.
Lo scorso anno la società di Jeff Bezos, dopo aver raggiunto un valore di mercato di mille miliardi di dollari – impresa che finora era riuscita soltanto ad Apple – ha chiuso con un fatturato di 200 mld di dollari, di cui ben 10 mld di utile netto.
La novità principale riguardante il bilancio è consistita dal raddoppio delle entrate derivanti dalla pubblicità: nel 2018 i proventi di questa voce sono raddoppiati, raggiungendo quota 4,61 mld e – secondo le analisi di mercato eseguite da eMarketer – questa cifra è destinata a crescere ulteriormente, soprattutto considerando che il colosso statunitense dispone di precisi dati sui gusti dei consumatori. Inoltre, secondo gli stessi analisti, le entrate adv di Amazon sono destinate ad aumentare del 50% fino al 2020: a quel punto, la piattaforma potrebbe occupare la terza posizione nel mercato – detenendo una quota del 7% – e mettendo così fine al duopolio di Facebook e Google.
Questi guadagni fanno tremare Facebook: non si tratta di un guanto di sfida lanciato da Bezos a Zuckerberg, bensì di un’affermazione fatta proprio dal social network che, al deposito annuale del report finanziario alla Securities & Exchange Commission degli Stati Uniti d’America, ha per la prima volta individuato in Amazon uno dei concorrenti più forti nel segmento della raccolta pubblicitaria sul web, insieme a YouTube e Google.
La paura di perdere mercato è stata manifestata anche nei confronti della multinazionale hi-tech cinese, Tencent, e verso Apple sia per i social media che per la messaggistica. Facebook può stare certa di non essere sorpassata nel breve periodo, forte soprattutto dei 47,9 mld di guadagni derivanti dalle inserzioni pubblicitarie, ma è anche vero che il timore provocato da Amazon non è infondato, trattandosi dell’azienda con la crescita più rapida del terzo millennio. (D.D. per NL)