Dovrebbe essere pubblicata a breve la delibera Agcom riguardante l’asta per le frequenze internet a cura di Francesco Posteraro e Antonio Nicita.
Il regolamento riguarda l’assegnazione di frequenze nella banda 3.600-3.800 MHz e, a quanto pare, sarebbe già stato approvato lo scorso primo dicembre dall’Autorità delle comunicazioni. Si tratta di una delibera mirata ad accelerare il completamento delle rete mobile di quarta generazione (LTE) oltre che a consentire un collegamento veloce laddove non arriva una rete fisica adeguata, attraverso la tecnologia del fixed wireless che prevede l’utilizzo di un’antenna per il trasporto del segnale ad alta velocità nelle case. Le frequenze in questione sono richieste ormai da tempo dagli operatori del settore e, pare, saranno assegnate in parte attraverso asta onerosa e in parte attraverso beauty contest. Nello specifico, si parla di due lotti di cui un primo, di 100 MHz, sarà su livello nazionale e riparato da interferenze grazie ad un cuscinetto di 5 MHz. Verrà suddiviso fra zone urbane ed extra-urbane (50 MHz ciascuno). Quelle urbane saranno vendute all’asta ed utilizzate, si prevede, soprattutto dagli operatori mobili per potenziare la rete 4g. Quelle extra-urbane, invece, copriranno soltanto alcune regioni al fine di colmare il digital divide sulla banda ultra larga, in modo da facilitare il raggiungimento dell’obiettivo del governo di dare a tutti i 30 Megabit entro il 2020. Queste ultime, saranno assegnate attraverso il beauty contest. Il secondo lotto, invece, include frequenze per altri 95 MHz che sono al momento occupate in parte dai radar della Difesa e in parte da alcune televisioni (come ad esempio la RAI) per far viaggiare il segnale con un sistema di ponti radio. Riguardo alla liberazione di queste, stando a quanto affermato da Francesco Posteraro, se ne starebbe già occupando “il Mise, nell’ambito di un più generale processo di refarming”. Per queste frequenze, l’Agcom “suggerisce l’uso di licenze locali, che al massimo potranno avere estensione macroregionale”. E’ inoltre prevista “una procedura in base alla quale il Mise segnala al mercato quali frequenze sono disponibili, e, a seguito di tale avviso, gli operatori possono presentare domanda di aggiudicazione ed eventualmente un’offerta economica” in modo che queste possano essere rassegnate rapidamente appena liberate. Rimane soltanto da attendere la pubblicazione del testo definitivo con tutti i dettagli del caso. (E.V. per NL)