Attraverso un documento pubblicato il 17/04/2020, Agcom ha illustrato le misure adottate da Google a riguardo della corretta informazione sul coronavirus e in particolare per contrastare le fake news su Covid19. Nello stesso documento, l’Autorità è tornata sul tema delle contestazioni mosse contro il giornalista Adriano Panzironi e le sue iniziative Life 120.
SOS Alert OMS
Nel merito delle azioni di Google, il documento evidenzia come, “Quando il Covid19 è stato dichiarato un’emergenza per la salute pubblica dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) a fine gennaio, è stato lanciato un avviso SOS (SOS Alert) con risorse e informazioni sulla sicurezza dell’OMS, insieme alle ultime notizie.
L’allerta è stata lanciata in 25 lingue in dozzine di paesi e gli utenti di oltre 50 Paesi possono accedere alle informazioni fornite dalle autorità sanitarie locali.
Il 20 marzo è stato ricordato il Dr. Ignaz Semmelweis attraverso un doodle sulla home page di Google che mostrava il modo corretto di lavarsi le mani, la prima semplice misura che le persone possono adottare per rallentare la diffusione della malattia, secondo l’OMS.
Man mano che la crisi si è trasformata in pandemia, sono state aggiunte ulteriori informazioni utili, inclusi collegamenti ai siti delle autorità sanitarie nazionali e una mappa dell’OMS delle aree colpite“.
Implementata da Google nuova funzionalità di ricerca in risposta alle query che riguardano il Covid19
Questa funzione – resa disponibile da subito per l’Italia – unisce gli avvisi SOS con una Scheda Informativa che contiene informazioni autorevoli su sintomi, prevenzione e altro ancora sul Covid‐19.
Sono poi “disponibili informazioni sulla chiusura delle scuole o delle attività commerciali. Sulla base delle informazioni rilasciate dal Governo, Ricerca Google e Mappe segnalano se un luogo, come una scuola o un’attività commerciale viene temporaneamente chiuso. Per le aziende è semplice segnalare la propria attività come “Temporaneamente chiusa” utilizzando Google My Business. Per chi viaggia e vuole sapere quali compagnie aeree offrono cancellazioni flessibili o possibilità di cambiare biglietto, gli utenti di Google Flights hanno a disposizione una pagina web dedicata con le informazioni di cui hanno bisogno”.
Contrastare fake news su Covid19
Google ha comunicato di rimuovere le fake news su Covid19 da YouTube, Google Maps e dalle piattaforme di sviluppo come Play, oltre che su tutti gli annunci.
Su YouTube, ad esempio, Google segnala che “sono stati rimossi migliaia di video correlati a informazioni pericolose o fuorvianti sul coronavirus e che promuovono metodi non provati dal punto di vista medico per prevenire il coronavirus”.
Su Google Maps, “i sistemi di revisione automatici e manuali continuano a eliminare contenuti falsi e dannosi come recensioni false e informazioni fuorvianti sulle realtà sanitarie”.
Rimozione fake news Covid19
Google si è impegnata in particolare a rimuovere video e contenuti che promuovono metodi non comprovati dal punto di vista medico per prevenire il coronavirus invece di cure mediche.
Tra questi, sono stati rimosso i contenuti che incoraggiano l’uso di rimedi casalinghi al posto di cure mediche (ad es. “L’olio di origano cura il coronavirus”), che promuovono l’uso di rituali al posto delle cure mediche e che incitano l’uso di sostanze nocive (ad es. “MMS/candeggina cura il coronavirus”).
Sono stati poi eliminati i contenuti che contestano o mettono in discussione esplicitamente l’autorevolezza dell’OMS o delle indicazioni consigliate dalle autorità sanitarie locali sul distanziamento sociale e sull’autoisolamento che potrebbero indurre le persone ad agire contro tali indicazioni e che affermano che il coronavirus non esiste e contenuti che includono consigli diagnostici non comprovati dal punto di vista medico per il Covid19.
Il Caso Panzironi
Sul tema delle fake news Covi19, l’Autorità ha ricordato che, con le delibere nn. 152 e 153/20/CONS del 7 aprile 2020, ha disposto la sospensione per 6 mesi dei canali 61 DTT (provvedimento ora sospeso dal TAR Lazio) e 880 SAT eserciti rispettivamente dalla società Italian Broadcasting S.r.l. e Mediacom S.r.l. a seguito della programmazione del format “Il cerca salute” e dello speciale “Quello che non vi hanno detto sul Corona‐virus” in relazione al “metodo LIFE 120” di Adriano Panzironi.
In particolare, nei programmi oggetto delle decisioni dell’Autorità “è stata accertata la diffusione di contenuti, commerciali e non, potenzialmente suscettibili di porre in pericolo la salute degli utenti in quanto induttivi di una sottovalutazione dei rischi potenziali connessi al virus Covid‐19 e dell’erroneo convincimento che lo stesso virus possa essere trattato o prevenuto con misure non terapeutiche, ma alimentari o di mera integrazione“.
Richiesta a YouTube di rimozione dei contenuti contestati da Agcom a Panzironi
In ragione dell’elevata diffusione sui canali YouTube di tali contenuti, l’Autorità ha chiesto a Google “di implementare misure che consentissero anche su quei canali di dare seguito alle decisioni assunte”. Google, fa sapere Agcom, “si è prontamente attivata per rimuovere i contenuti illegittimi dai propri canali”.
Riduzione dei contenuti borderline sul Covid19
Si tratta, in questo caso, di quei contenuti che non violano le policy ma che si trovano in “un’area grigia”, inclusi contenuti di disinformazione potenzialmente dannosi), in particolare vengono utilizzati valutatori umani ed esperti che utilizzano le linee guida pubbliche e forniscono input critici sulla qualità dei video, che aiutano a formare i sistemi di Machine Learning che individuano i video consigliati sui contenuti borderline o sui video che potrebbero disinformare gli utenti in modo dannoso.
Valorizzazione dei contenuti originati dalle autorità sanitarie locali e mondiali
Tali contenuti vengono valorizzati sulla homepage di YouTube, attraverso playlist in primo piano o annunci video su YouTube offerti gratuitamente a tali organizzazioni. Più specificamente, si tratta di video di esperti e di istituzioni, come istituti di sanità pubblica, o organizzazioni giornalistiche, e pannelli informativi che indirizzano gli utenti a una pagina dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul coronavirus, disponibile in inglese, arabo, francese e spagnolo, e a siti web istituzionali, nel caso dell’Italia a quello del Ministero della Salute, disponibili nelle lingue locali.
Pubblicità
Agcom evidenzia infine che da gennaio Google ha “bloccato centinaia di migliaia di annunci pubblicitari che tentavano di capitalizzare sulla pandemia di coronavirus e Google ha comunicato anche di aver annunciato un divieto temporaneo per tutti gli annunci relativi a mascherine e respiratori medici“. (E.L. per NL)