Nessuna violazione del diritto d’autore per chi condivide link a siti esterni nei quali visualizzare contenuti protetti da diritto d’autore: lo ha stabilito una sentenza di primo grado del Tribunale di Frosinone.
Nello specifico, il giudice ha deciso di annullare una multa comminata al gestore di una rete di siti web utilizzati per la condivisione di link ai quali visualizzare film in streaming; la strategia difensiva utilizzata dall’avvocato Fulvio Sarzana (nome noto ai lettori di questo periodico, di cui è stato anche contributore giuridico) è una classica per i casi di questo tipo che, sostanzialmente, ruota attorno all’idea che il portale non fornisce direttamente i contenuti protetti da diritto d’autore ma solo collegamenti a siti esterni che lo fanno. La sentenza, tuttavia, è importante perché è sostanzialmente la prima in cui questa tesi viene accolta: come ha spiegato Sarzana, “il giudice, rilevando come l’indicazione di link non possa qualificarsi come messa a disposizione diretta di file protetti dal diritto d’autore, ha ritenuta lecita l’attività del portale. In particolare, il giudice ha ritenuto che il sito in questione garantiva al gestore un guadagno classificabile come risparmio di spesa” e non come attività con fini di lucro. In sostanza, continua il giurista, non sarebbe dimostrato il collegamento diretto fra i guadagni del sito e i singoli contenuti messi a disposizione; sulla sentenza, si legge che, perché sia possibile una sanzione, è necessario provare che la condivisione dei link incriminati produca “un guadagno economicamente apprezzabile” per il sito ospitante. Marco Scialdone, avvocato specializzato in diritto dell’informazione, ha dichiarato ai microfoni di Repubblica che “per la prima volta, è stato ristabilito lo stato di diritto nelle questioni di copyright. Questo è infatti il primo giudice che riconosce che se non ci sono prove sufficienti, un sito non può essere chiuso e il suo gestore sanzionato”. (E.V. per NL)