L’obiettivo del nuovo programma 2.0 sarà quello di ampliare la caccia alle fonti da cui vengono raccolti i dati che stanno alla base delle indagini: le rilevazioni includeranno non più solo i click tradizionali, ma anche i Big data.
Audiweb cambia passo, e dà il via al programma di sviluppo Audiweb 2.0, che punta a far evolvere il sistema di rilevazione in ottica aperta, offrendo strumenti e informazioni adeguati per realizzare elaborazioni sempre più complesse anche in tempo reale. Il tutto tenendo ben presenti da un lato le dinamiche complessive del mercato (player, pratiche di analisi, pianificazione e valutazione), dall’altro le modalità di distribuzione e condivisione dei dati. È ciò che in Audiweb descrivono come una svolta evolutiva, atta a stare al passo con il camaleontico e trasformista mondo del web: “In questi primi sette anni di operato abbiamo realizzato una piattaforma che misura le audience di tutti i principali canali di accesso alla rete per l’analisi e la pianificazione pubblicitaria” – ha detto Enrico Gasperini, presidente di Audiweb -. “A distanza di un anno dal lancio della Total Digital Audience, Audiweb oggi lancia una nuova sfida per rispondere alle esigenze di un mercato in profonda trasformazione che richiede un dato certificato sempre più dettagliato, in tempo reale e che si integri con le piattaforme digitali di distribuzione”. Non è un caso poi se l’ente di cui fanno parte i principali operatori del mercato (Fedoweb, Upa, Assap Servizi, AssoComunicazione) ha annunciato in parallelo che entro la fine del 2015 “in vista della scadenza del contratto con gli attuali partner di ricerca, sarà lanciato un beauty contest per identificare i partner con cui intraprendere il lavoro di sviluppo del nuovo ciclo Audiweb 2.0”. Il presidente Gasperini ha reso noto che “vogliamo offrire un servizio complessivamente più universale e cross mediale, non solo sul fronte pubblicitario, ma anche in quello editoriale, dove i risultati delle pubblicazioni vengono ora valutate in base a nuovi parametri, come l’effettivo arrivo del messaggio al destinatario e il suo tempo di fruizione. Al momento sono state decise alcune linee guida di carattere generale: entro l’estate – ha spiegato Gasperini – metteremo a punto le specifiche di gara. In questa prima fase avvieremo un’ampia consultazione del mercato, a partire dai nostri attuali fornitori, ovvero Nielsen, Doxa, Pwc, Memis e ContactLab. La nostra è una chiamata alle armi agli operatori del settore. Vedremo poi quanti e quali saranno i partner che ci affiancheranno in questo nuovo percorso. L’obiettivo è arrivare a un’implementazione della piattaforma per l’inizio del 2016. Nella fornitura dei dati non ci saranno vuoti perché naturalmente si agirà in continuità fino a che la nuova piattaforma non sarà a regime”. Intanto non solo il web si plasma sui gusti e sulle tendenze del momento, ma anche i produttori di televisori sono pronti a immettere sul mercato nuove ed avanzate tecnologie: l’obiettivo è la diffusione capillare delle nuove tv 4k, la tecnologia che permette di avere schermi quattro volte più definiti di quelli Hd attuali. Secondo le previsioni di Strategy Analytics i televisori Hd venduti nel 2015 saranno 27,5 mln – il doppio dello scorso anno – in procinto di superare i 100 mln dal 2018 in poi. Va specificato comunque che, se è vero che i produttori puntano a incrementare la vendita dei loro apparecchi, i contenuti in ultra Hd per il momento restano ancora miseri e poco abbondanti (gli unici a muoversi attivamente in questo settore sono gli over the top, Netflix in primis, che producono molte serie originali e le offrono ai loro abbonati). Per discutere sulla tv che cambia, sulla situazione a livello internazionale e italiano, i competitor si riuniranno a Lucca all’annuale Forum europeo digitale il prossimo 11 e 12 giugno. Sullo sfondo c’è sempre l’attesa dello sbarco imminente di Netflix, che atterrerà in Italia il prossimo autunno – nelle prossime settimane avremo anche una data certa -. Così mentre Sky ha fatto esordire il suo servizio Online sulle tv di casa, una mossa verso l’on demand l’ha fatta anche TivùSat, il servizio satellitare gratuito dei broadcaster italiani: dopo TivùLink, guida all’on demand di Rai, Mediaset e La7, è pronta ad approdare entro fine anno anche TivùOn, il nuovo servizio che permetterà ai telespettatori di seguire, sempre on demand, l’offerta gratuita di tutti e tre i principali gruppi media italiani. (V.R. per NL)