L’Italia avrà una Carta dei Diritti per il web: la sua prima bozza verrà presentata alla riunione del Parlamento Europeo a Roma il 13 ottobre. Fra i primi sostenitori dell’iniziativa la presidentessa della Camera Laura Boldrini.
Negli ultimi mesi sono accaduti diversi e importanti avvenimenti che coinvolgono i diritti dei cittadini digitali. La sentenza della Corte di Giustizia che l’8 aprile ha annullato la direttiva UE sulla conservazione dei dati e la successiva sentenza della stessa Corte (13 maggio) nei confronti di Google in tema di diritto all’oblio sono arrivate dopo lo scandalo Datagate americano sullo spionaggio elettronico della National Security Agency e dopo il varo in Brasile di una legge, il Marco Civil, che protegge i diritti dei suoi cittadini su internet ispirandosi ai principi del "Bill of Rights" (Carta dei Diritti) di cui fu primo promotore al mondo dall’Italia il professor Stefano Rodotà. Dopo il Brasile, anche nel nostro paese approderà una Costituzione che dovrà essere discussa, votata online, emendata e infine adottata dal Parlamento Italiano. Scopi e obiettivi? In primis quello di istituire delle regole minime di comportamento per i soggetti che “fanno” la rete: singoli, associazioni, imprese e governi. La presidentessa Laura Boldrini ha spiegato a La Repubblica che “L’idea di costituire una Commissione di Studio nasce dalla consapevolezza che considerare internet come uno dei vari media è riduttivo e improprio. Internet è molto di più: è una dimensione essenziale per il presente e il futuro delle nostre società; una dimensione diventata in poco tempo un immenso spazio di libertà, di crescita, di scambio e di conoscenza”. Per ora la bozza iniziale è pronta, ma il team che lavora via mailing list attende il verdetto del professor Stefano Rodotà, essendo emerse posizioni totalmente diversificate in merito. Da quando se ne iniziò a parlare 9 anni fa, nel corso del World Summit on Information Society di Tunisi del 2005, sono state fornite molte spiegazioni e motivazioni a supporto della creazione di una Carta dei Diritti di internet: dalla limitazione degli strapoteri delle multinazionali e dei colossi che sfruttano a loro piacimento i nostri dati, alla lotta contro il digital divide culturale ed economico al fine di favorire il rispetto delle diversità, per arrivare alla creazione di una società dinamica e aperta che sfrutti tutto il potenziale della cooperazione sociale in rete. I primi filoni tematici della futura costituzione per il web riguardano la necessità di garantire neutralità e trasparenza in rete, di assicurare i diritti umani e le libertà fondamentali della persona, favorendo la circolazione della conoscenza e dei contenuti in rete e delle azioni positive per l’educazione a internet. Gli addetti ai lavori assicurano che il testo sarà terminato per la fine del Semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea: nel frattempo lo staff della presidenza della Camera è impegnato nella costruzione di un rapporto collaborativo con le omologhe commissioni istituite in Francia, Germania e Regno Unito, dove i lavori sulle stesse tematiche procedono da mesi. (V.R. per NL)