Continuano i guai italiani per Meta, cui questa volta è contestata la mancata vigilanza sul comportamento degli influencer su Instagram – nel caso di specie Asia Valente – ormai equiparati a mezzi di comunicazione di massa tradizionali ed in particolare ai fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA).
Pubblicità occultata
Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Meta non avrebbe adottato iniziative adeguate per fronteggiare la condotta di Asia Valente che sponsorizzerebbe prodotti, soprattutto strutture turistiche, occultando la finalità commerciale di questa attività e vantando una notevole popolarità basata perlopiù su fake follower.
Il merito della vicenda Meta-Asia Valente
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Meta-Instagram e dell’influencer Asia Valente.
Meta poco diligente professionalemente
“In particolare, Meta – contrariamente alla diligenza professionale richiesta alle piattaforme di media sociali e alle proprie policy di condotta – avrebbe omesso di adottare misure idonee a impedire la pubblicazione su Instagram di messaggi potenzialmente ingannevoli”, si legge nel comunicato della Agcm.
Quel che fa la Valente
Infatti, continua l’Autorità, “Asia Valente pubblicherebbe sul canale social foto e video di ristoranti, di spa, di hotel e di altre strutture turistiche, con le quali si ritiene possa intrattenere rapporti commerciali, senza utilizzare alcuna dicitura che evidenzi la natura promozionale di questi contenuti.
Follower non autentici
Inoltre, l’influencer vanterebbe una notevole popolarità basata su un numero consistente di follower, circa 2 milioni, la maggior parte dei quali sembrerebbe non autentica.
E quel che non fa Meta
“Dunque, Meta-Instagram non fornirebbe adeguata informazione sull’esistenza e sulle modalità d’uso dello strumento per contrassegnare i contenuti brandizzati né controllerebbe l’effettivo e corretto utilizzo di tale strumento, soprattutto in relazione a contenuti promozionali pubblicati da utenti estremamente popolari, quali gli influencer.
Raccolta artificiale
Infine, la società non svolgerebbe verifiche in merito all’autenticità delle interazioni sulla propria piattaforma in modo da evitare la raccolta artificiale di “mi piace” e di follower. (E.G. per NL)