Logistica galeotta. C’è una sottile perversione in ognuno di noi: quella che ci porta a plaudire (a prescindere) per le sanzioni irrogate ai colossi (di qualsiasi natura) del mercato.
Anche se si tratta di quei giganti che noi stessi abbiamo contribuito a far diventare tali. Magari a suo tempo vantandoci di usufruire dei loro servizi perché innovativi e convenienti.
Lo abbiamo visto in occasione delle misure sanzionatorie o restrittive adottate recentemente dall’Autorità nazionale o sovranazionale di turno nei confronti di Facebook, Google, Apple, ecc. E lo vediamo oggi con Amazon.
Amazon sul banco
Sul banco degli imputati, infatti, in data odierna c’è Amazon, rea di detenere “una posizione di assoluta dominanza nel mercato italiano dei servizi di intermediazione su marketplace”, che, secondo l’Antitrust, ha consentito di “favorire il proprio servizio di logistica, denominato Logistica di Amazon, presso i venditori attivi sulla piattaforma Amazon.it”. Il tutto, secondo l’Agcm, ai danni degli operatori concorrenti in tale mercato e di rafforzare la propria posizione dominante.
Misure comportamentali
Per questo motivo sono state imposte al gruppo misure comportamentali che saranno sottoposte al vaglio di un monitoring trustee.
La (super) sanzione
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione di oltre 1 miliardo di euro (1.128.596.156,33) alle società Amazon Europe Core S.à.r.l., Amazon Services Europe S.à r.l., Amazon EU S.à r.l., Amazon Italia Services S.r.l. e Amazon Italia Logistica S.r.l. per violazione dell’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.
Logistica
Secondo l’Autorità, le società avrebbero legato all’utilizzo del servizio Logistica di Amazon l’accesso a un insieme di vantaggi essenziali per ottenere visibilità e migliori prospettive di vendite su Amazon.it. Tra tali vantaggi esclusivi spicca l’etichetta Prime, che consente di vendere con più facilità ai consumatori più fedeli e alto-spendenti aderenti all’omonimo programma di fidelizzazione di Amazon.
Prime
“L’etichetta Prime consente, inoltre, di partecipare ai famosi eventi speciali gestiti da Amazon, come Black Friday, Cyber Monday, Prime Day e aumenta la probabilità che l’offerta del venditore sia selezionata come Offerta in Vetrina e visualizzata nella cosiddetta Buy Box”, fa sapere Agcm. Secondo la quale Amazon avrebbe, così, “impedito ai venditori terzi di associare l’etichetta Prime alle offerte non gestite con FBA”.
FBA
L’istruttoria dell’Agcm avrebbe accertato che “si tratta di funzionalità della piattaforma Amazon.it cruciali per il successo dei venditori e per l’aumento delle loro vendite. Infine, ai venditori terzi che utilizzano FBA non viene applicato lo stringente sistema di misurazione delle performance cui Amazon sottopone i venditori non-FBA e il cui mancato superamento può portare anche alla sospensione dell’account del venditore”.
Concorrenti di logistica per e-commerce danneggiati
In tal modo Amazon avrebbe “danneggiato gli operatori concorrenti di logistica per e-commerce, impedendo loro di proporsi ai venditori online come fornitori di servizi di qualità paragonabile a quella della logistica di Amazon”. Tali condotte avrebbero così “accresciuto il divario tra il potere di Amazon e quello della concorrenza anche nell’attività di consegna degli ordini e-commerce”.
Marketplace concorrenti
Per effetto dell’abuso, inoltre, sarebbero stati danneggiati anche i marketplace concorrenti: “a causa del costo di duplicazione dei magazzini, i venditori che adottano la logistica di Amazon sono scoraggiati dall’offrire i propri prodotti su altre piattaforme online, perlomeno con la stessa ampiezza di gamma“.
Strategia abusiva
L’Autorità ha ritenuto tale strategia abusiva particolarmente grave e, anche in considerazione della sua durata, degli effetti già prodotti e delle dimensioni del Gruppo, ha deciso di irrogare la suddetta sanzione di oltre un 1 miliardo di euro. Inoltre, per ripristinare immediatamente le condizioni concorrenziali nei mercati rilevanti, l’Autorità ha imposto ad Amazon misure comportamentali che saranno sottoposte al vaglio di un monitoring trustee.
Le misure
Amazon, quindi, dovrà “concedere ogni privilegio di vendita e di visibilità sulla propria piattaforma a tutti i venditori terzi che sappiano rispettare standard equi e non discriminatori di evasione dei propri ordini, in linea con il livello di servizio che Amazon intende garantire ai consumatori Prime. Amazon dovrà definire e pubblicare tali standard e, a far data da un anno dall’assunzione della decisione, astenersi dal negoziare con i vettori e/o con gli operatori di logistica concorrenti – per conto dei venditori – tariffe e altre condizioni contrattuali applicate per la logistica dei loro ordini su Amazon.it, al di fuori di FBA“. (M.L. per NL)