Porta a Porta, come da tradizione, ha aperto i battenti alla campagna elettorale. Una campagna elettorale che si preannuncia, come richiesto espressamente da Napolitano, dai toni moderati, evitando le scene patetiche vistesi nell’ultima tornata e ripetutesi in Parlamento durante i due anni di agonia di Prodi. Martedì è stata la volta di Berlusconi, mercoledì è toccato a Veltroni.
Nemmeno l’annuncio di una campagna elettorale pacata, che subito sono partite le polemiche feroci. Chi ha ottenuto più audience? Silvio o Walter? Secondo una nota soddisfatta del Pd, Veltroni avrebbe superato, seppur di poco, gli ascolti della puntata precedente: 2.577 mila per il leader del Pdl, 2.618 mila per quello del Pd. Vittoria al secondo, quindi, nonostante la trasmissione che lo vedeva protagonista fosse iniziata alcuni minuti prima rispetto all’altra (ma la durata delle due è stata identica: 121 minuti). Secondo Forza Italia, o comunque si chiami ora, invece, la vittoria di Berlusconi sarebbe stata netta: al di là degli spettatori, ciò che conta sono i punti di share, e Silvio ha ottenuto il 29%, mentre Walter il 27%. Vittoria a Berlusconi. Se queste sono le premesse di una campagna elettorale distesa, campa cavallo.
Le impressioni che i due leader hanno destato nella loro prima apparizione ufficiale in campagna elettorale, comunque, sono state alquanto contrastanti. Si è avvertito fortemente il significato del messaggio di rinnovamento lanciato da Veltroni, con alcuni punti di programma espressi in modo lineare, senza slogan e, soprattutto, senza false promesse rivoluzionarie. Ha bucato di più lo schermo, ha parlato più alla ragione che al cuore dei telespettatori, si potrebbe dire che abbia vinto ai punti. Berlusconi, lontano dallo smalto di un tempo, è parso un po’ ripetitivo nei suoi progetti e poco innovativo rispetto all’annunciata svolta del dopo-Prodi. Ma ha illustrato, comunque, i suoi programmi come da copione, con un solo neo: la gaffe clamorosa a proposito delle sue vittorie calcistiche. “Superman”, così come sostiene lo chiamino i suoi nipoti, durante un narcisistico richiamo alle tante vittorie della sua vita, si è soffermato sull’aspetto calcistico, sbandierando la propria leadership anche in quel settore: ho vinto più titoli di tutti nella storia del calcio, al secondo posto c’è Santiago Bernabeu, storico presidente del Real Madrid, che però ha vinto meno della metà rispetto a me. Il giorno seguente, la perfida “Gazzetta dello Sport” ha rettificato i dati espressi da Berlusconi: 16 trofei per il presidente del Milan, 29 per quello del Real. Altro che meno della metà…
Lasciate alle spalle gaffe e promesse, comunque, Veltroni un piccolo vantaggio l’ha già accumulato e riguarda gli italiani all’estero. Come noto, Rai International ha deciso di mandare sul satellite non più tre, come in precedenza, bensì solo una puntata di Vespa alla settimana, per pietà dei poveri italiani all’estero. Guarda il caso, però, la puntata scelta per questa settimana è stata quella di mercoledì, quella con Veltroni. Alla faccia della par condicio.
Le altre reti, comunque, e le altre trasmissioni, si preparano anch’esse a ricevere i due contendenti. Ieri è toccato al Tg1 ospitare il leader del Pd, dopo aver ospitato l’avversario il giorno precedente. Proprio a proposito del tg di Riotta, il direttore, da sempre ritenuto in quota centro-sinistra, ha preso le distanze dal Pd ed ha annunciato la propria imparzialità per i prossimi due mesi che ci separano dalle elezioni. “Chi di voi sentisse il richiamo della foresta – ha, poi, intimato ai suoi redattori – può tranquillamente chiedermi di essere distaccato in un’altra testata per i prossimi tre mesi”. Staremo a vedere. Stamane, comunque, Veltroni ha presenziato persino ad Unomattina, per convincere le casalinghe, mentre per il pomeriggio è atteso un primo scontro tra i due su Sky Tg24. Che il valzer abbia inizio. (Giuseppe Colucci per NL)