La vendetta è un piatto che va consumato freddo. Lo sa bene Brad Greenspan (foto), 34 anni, giovane rampante dell’industria tecnologica, balzato agli onori della cronaca alcuni anni fa in quanto ideatore e fondatore di MySpace, il portale di social networking più famoso al mondo. Greenspan, formatosi alla California University, non era riuscito ad opporsi, nel 2005, alla cessione di Intermix Media (società da lui fondata, che controllava MySpace) alla News Corp. di Rupert Murdoch. Secondo il suo fondatore, lo chief executive officer della società, Richard Rosenblatt, era d’accordo con Murdoch per vendere la società ad una quota di mercato ben più bassa rispetto alla reale quotazione (580 milioni di dollari). Greenspan aveva intentato una causa al Tribunale di Los Angeles contro il magnate ed il suo ex collaboratore, causa poi rigettata, con buona pace del giovane. Ora, a due anni di distanza, l’ex proprietario di MySpace prova a sferrare un tiro mancino al suo, oramai, avversario dichiarato: sarebbe interessato, a quanto pare, all’acquisto di una forte quota azionaria di Dow Jones, società che controlla il Wall Street Journal, quotidiano economico più influente d’America, nonché pallino, da alcuni mesi, del magnate australiano Murdoch. Per ricapitolare le precedenti puntate, il tycoon aveva, a più riprese, fatto pervenire alla famiglia Bancroft (detentrice del diritto di veto all’interno del CdA di Dow Jones, senza la quale la società sarebbe già di Murdoch) un’offerta da mozzare il fiato: 5 miliardi di dollari, ovvero 60 dollari per azione, per un pacchetto azionario pari al 65% del totale. Mesi e mesi di tira e molla, l’entrata in gioco ed immediata uscita di diversi altri pretendenti, finchè non è arrivato Greenspan, con il dente avvelenato. Il trentaquattrenne californiano dovrebbe scendere in campo come capofila di una cordata d’investitori della quale farebbero parte EchoStar Comunications, la divisione investimenti d’Intel e, asso nella manica, Ron Burkle, magnate dei supermercati americani, nonché consulente del sindacato dei dipendenti di Dow Jones. Pare, intanto, che Greenspan abbia già avuto un incontro con degli emissari dei Bancroft per trattare l’eventuale cessione (alla sua cordata interessa il 50% delle azioni, contro il65% di cui vorrebbe impadronirsi Murdoch, a suo dire, “per mantenere l’indipendenza del Wsj”), mentre Murdoch, né i suoi portavoci, hanno rilasciato commenti circa questa nuova discesa in campo. (Giuseppe Colucci per NL)