Claudio Monticelli
Il calcio in tv? Cari tifosi, pagatelo. I 15 milioni di italiani che non sono in possesso di un abbonamento Sky, o Mediaset Premium, o Carta Più di La7, si possono rassegnare (per ora). Il prossimo weekend non riusciranno a vedere i gol e le immagini salienti dei campionati di serie A e B.
Si dovranno accontentare di una finestra di otto minuti di immagini all’interno dei telegiornali. Niente «Novantesimo minuto», niente «Domenica sportiva» e «Controcampo» e, addirittura, niente «Tutto il calcio minuto per minuto», visto che la Lega ha avuto la buona idea di legare in modo indissolubile i diritti tv in chiaro a quelli radiofonici.
«L’assemblea generale straordinaria della Lega Calcio ha respinto all’unanimità le offerte di Rai e Mediaset». Queste le parole con cui Adriano Galliani, che ha presieduto l’assemblea svoltasi a Milano, ha decretato il nulla di fatto sulla vendita dei diritti tv in chiaro. Dunque i gol della prima giornata di campionato si potranno vedere solo a pagamento. A meno che, come fatto sapere da fonti governative, non venga avviata una trattativa privata tra Lega e Rai. E Matarrese dice: «Troveremo un accordo». E il governo chiede alla Rai di fare uno sforzo economico.
Le motivazioni dell’impasse sono chiare. Ancora Galliani: «Nel 2007-2008 la Lega Calcio ha ricevuto dai diritti tv in chiaro (La 7, Sportitalia, Rai, Mediaset ndr) ricavi per 70 milioni di euro. L’offerta della Rai per gli highilights in chiaro, per il 2008-2009 è di 20,5 milioni di euro. Abbiamo detto no. Ci dispiace molto, ma ci siamo trovati davanti a offerte che non potevano essere accettate».
Da Viale Mazzini si controbatte che «la Rai aveva offerto 30,6 milioni per coprire complessivamente gli highlights di A e B e le trasmissioni radiofoniche e la Lega non ha ancora risposto ufficialmente alla proposta che ha battuto e di tanto quelle di Mediaset e La7». «La decisione della Lega di rifiutare la nostra offerta va contro il paese e umilia le fasce più deboli della popolazione», ha dichiarato Sandro Curzi, del cda di Viale Mazzini. «Così la Lega prende una decisione contro il paese, nonostante il servizio pubblico abbia fatto proposte notevoli rispetto alla situazione finanziaria. Sarebbe un’umiliazione soprattutto per i cittadini più deboli».
Quello che si teme è che le emittenti principali impegnate nelle pay-tv calcistiche come Sky e Mediaset approfittino della situazione per incrementare notevolmente la vendita di abbonamenti. Vedi il fatto che Mediaset ha fatto sparire le tessere ricaricabili e punta tutto sul pacchetto cinema-calcio con tessera a 179 euro sino al 30 agosto e poi a 240 euro.