Puntata scoppiettante di VivaRadio2, dagli studi Rai milanesi di Corso Sempione (la troupe si è spostata a Milano per i due spettacoli che il comico siciliano, oggi e domani, terrà presso il Dutch Forum di Assago), ricca di ospiti, ma anche di colpi di scena. Tra gli ospiti c’era Francesco Toldo, portiere dell’Inter, che intonava canzoni popolari italiane, Mario Luzzato Fegiz, anch’egli costretto a cimentarsi con l’arduo terreno dell’improvvisazione vocale (su un testo di Ramazzotti), e Don Mazzi, preso in giro per la sua continua presenza in tv, che presuppone la relativa assenza dalle Chiese (smentita dall’interessato). Oltre al calciatore, al critico musicale e al sacerdote, era presente in studio Aldo Grasso, uno dei massimi critici televisivi italiani, collaboratore del “Corriere della Sera” e recentemente coinvolto in una diatriba che lo ha visto oggetto di una inopportuna querela da parte del direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce (foto), la cui eccessiva permalosità abbiamo già stigmatizzato su queste pagine. Il critico, appena pochi giorni fa, aveva scritto un editoriale sul “Corriere”, criticando aspramente la tv italiana e soffermandosi, in particolare, sui risultati (oggettivamente) poco soddisfacenti della Rai, di alcuni suoi format (Endemol non era ancora di proprietà di Mediaset, altrimenti avrebbe dovuto operare una critica congiunta) e sulla gestione di Raiuno (ponendo l’accento sui difetti del suo direttore), i cui dati parrebbero in declino rispetto ad alcuni anni fa. A Del Noce tutto questo non era andato giù, aveva tacciato i dati di Grasso di essere “palesemente ed artatamente manipolati”, lasciano partire, in tempi (eccessivamente) record, una querela al critico. Oggi pomeriggio Fiorello ha provato a far da paciere tra i due, con scarsi risultati. Con Grasso ghignante in studio, l’attore ha telefonato, in diretta, a Del Noce (col quale, evidentemente, intrattiene rapporti confidenziali, altrimenti non si sarebbe certo arrischiato a provocarlo simpaticamente, data la proverbiale scarsa propensione all’auto ironia del direttore, nominato nel 2001 in quanto uomo di fiducia dell’allora premier Berlusconi), accogliendolo con una sorta di “captatio benevolentiae”, prima di “infliggergli” il colpo basso: “Direttore, le passo Grasso”. “Chi?” – “Aldo Grasso”. Brevissimo scambio verbale tra i due, con Del Noce che continuava a tuonare contro la presunta scorrettezza di Grasso e dei suoi dati su Raiuno ed il critico che parlava delle numerose querele ricevute in carriera, massima parte delle quali andate a buon fine per lui, non per i querelanti. Insomma, la telefonata si è chiusa con un infelice (soprattutto per l’immagine di Del Noce) “ci vediamo in Tribunale”, con buona pace di tutti e la solita battuta di Fiorello a smorzare gli animi. (Giuseppe Colucci per NL)