La visual radio solo per gli editori radiofonici più abbienti? Le prime deleterie risultanze del refarming della banda 700 MHz, che riduce drasticamente gli spazi televisivi con graduatorie nelle singole aree tecniche e lo sterminio di decine di visual radio, sembrerebbero dimostrarlo. Ma siamo sicuri che sia veramente così? O, forse, è esattamente il contrario? Facciamo il punto.
Fallimento del 4° arco LCN
Agcom aveva recepito (ancorché tardivamente) l’esplosione del fenomeno visual radio negli ultimi 5 anni, prevedendo nel suo piano LCN (delibera 116/21/CONS) addirittura un ampio blocco dedicato, nel 4° arco (301-399), ai fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) locali di derivazione radiofonica. Dimostrando così di non aver compreso veramente la dinamica dell’evoluzione radiofonica.
Meglio i numeri tradizionali
Infatti, nelle ormai numerose aree tecniche dove si sono concluse le procedure di assegnazione dei logical channel number nessuna visual radio sopravvissuta alla cernita dei bandi FSMA ha scelto la collocazione nel 4° arco, preferendo la numerazione tradizionale, legata ai parametri consoni.
Parametri di valutazione
I quali, come noto, in ordine decrescente sono: LCN più basso nel primo arco di numerazione (1-99), numerazione facilmente memorizzabile – es. numero doppio (88), triplo (111) o palindromo (171) -, vicinanza a numerazioni di prodotti di forte appeal (effetto traino).
Differenze con la tv lineare tradizionale
Trattandosi di un prodotto altamente specifico, che normalmente utilizza la tv come ulteriore piattaforma distributiva e non già come vettore primario (come nel caso della tv lineare tradizionale), per la visual radio la necessità di un LCN a due cifre non è così determinante, anche se ovviamente aiuta.
Abitudini
E quando si passa alle tre cifre la differenza la fanno solo la facilità del numero e la collocazione in aree LCN consolidate per genere (ad esempio, nel nord Italia l’arco 600 è negli ultimi anni diventato tipico della visual radio locale).
Questione di banda
Il vero problema, piuttosto, è la scarsa disponibilità di capacità trasmissiva sui pochi operatori di rete assegnatari, aggravata dal vincolo di utilizzare non meno di 1,5 MBit/s per FSMA .
Spreco
Che, nel caso della visual radio è quasi sempre uno spreco, considerato che, nella maggior parte dei casi, ad essere privilegiata è la veicolazione della componente audio (che difficilmente supera 0,2 MBit/s), integrata da audiografica e soluzioni picture in picture.
Passaggi di formato
Le quali ben possono trovare ideale sfruttamento in tagli tra 0,5 e 1,0 Mbit/s con formato H264. Figurarsi quindi col passaggio in H265/HEVC, quando di banda ne servirà ancora meno.
2022: Radio fenice
“Così – spiega Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia, primaria struttura di consulenza radiotelevisiva a più livelli italiana – facendo di necessità virtù, le visual radio escluse dalle graduatorie FSMA (perché non utilmente collocate per la fase di negoziazione della capacità trasmissiva) in molti casi risorgono dalle proprie ceneri sviluppandosi a livello nazionale, dove il limite minimo di capacità trasmissiva non esiste e, soprattutto, con le soluzioni variegate HBBTV (sempre in nazionale)”.
Soluzioni per tutte le tasche
Queste ultime sono accessibili alla maggior parte delle emittenti radiofoniche, a volte anche con costi inferiori a quelli praticati dal preesistente DTT locale.
Bouquet
“Partendo da soluzioni veramente low cost come la collocazione nei bouquet HBBTV associati a canali nazionali per poche centinaia di euro al mese“, continua Rinaldi.
Double click
Per passare poi al modello Double click elaborato da Consultmedia insieme ad Intecgroup, che “associa ad un singolo prodotto audiovisivo gli altri tre tasti colorati del telecomando dopo quello rosso tradizionalmente impiegato per l’accesso alla piattaforma (doppio click perché la procedura prevede: numero LCN + tasto blu, verde o giallo). Una soluzione che nel 2022 troverà grandissimo impiego, secondo noi”, sottolinea l’ingegnere.
One click
“Fino ad arrivare alla soluzione One click, attraverso la tecnica Jump! con la quale senza necessita di intervento dell’utente il tv passa dalla ricezione DTT a quella IP con consumo di banda (DTT) limitato alle immagini/video low quality di transito (i pochi secondi prima del passaggio su IP automatico da parte della smart tv)”, conclude Rinaldi.
2022: la resilienza
Così, a dispetto delle iniziali previsioni, l’offerta visual radio, attraverso l’ennesimo processo di trasformazione tecnologica e di abitudine di fruizione, nel 2022 si moltiplicherà.
Anche questa è resilienza.