Virgin Radio Dubai: telefonare a Dio costa caro

Scherza coi fanti, ma lascia stare… Specialmente in un territorio di confine teologico come quello degli straricchi Emirati Arabi


Radio Passioni

Scherza coi fanti, ma lascia stare… Specialmente in un territorio di confine teologico come quello degli straricchi Emirati Arabi, dove le comunità straniere non islamiche convivono più o meno felicemente con l’esigua popolazione locale all’insegna del benessere petrolifero e dello shopping d’alto bordo, evitando di parlare di religione. Malgrado l’indubbio clima di tiepida reciproca tolleranza, ci sono cose che in Dubai è opportuno non dire. Una di queste è simulare, alla radio per giunta, con migliaia di persone che ti ascoltano, una telefonata interurbana a Dio. E’ quello che ha provato a fare qualche giorno fa Revin John, popolare DJ di Virgin Radio Dubai. Uno show molto ascoltato, il suo, perché pensato per intrattenere gli automobilisti di una regione dal traffico particolarmente caotico. Naturalmente John intendeva scherzare: aveva appena letto la notizia del tribunale americano che aveva respinto una domanda di convocazione in giudizio – insomma una denuncia contro Dio – rivolta nientemeno che da un senatore del parlamento del Nebraska. L’avete letta tutti quella storia e avete sicuramente sorriso all’idea del giudice della corte distrettuale della Contea di Douglas che respinge la richiesta solo sulla base dell’impossibilità di consegnare l’avviso di garanzia “per mancanza di indirizzo”. Revin ha voluto commentare in maniera spiritosa come in genere si fa alla radio. Ha alzato la cornetta e ha finto di parlare con Dio, imitando le presunte risposte con il classico vocione da divinità scomodata in tante scenette comiche dell cinema, o della tv.
Niente da fare: mentre la falsa (e vorrei vedere) telefonata andava in onda, il centralino di Virgin Radio, che in Dubai viene gestita dall’Arab Media Group, è saltato in aria per le vere telefonate di ascoltatori che hanno scatenato un’autentica… Iradiddio. Nella sua cronaca Associated Press segnala puntualmente il caso della giovane studentessa della locale università americana, che ha subito aperto un gruppo di protesta su Facebook (Against Virgin Radio Dubai God’s Call registra al momento circa 650 iscritti). Revin John è stato licenziato dopo pochi giorni, l’agenzia stampa riferisce che ha potuto ripresentarsi ai microfoni solo per chiedere scusa.
L’episodio è increscioso perché se Revin ha commesso un atto irrispettoso verso chi sceglie di essere profondamente osservante, il suo licenziamento dimostra che, in fondo, tra noi esseri umani, con la nostra incapacità di affrontare a nervi saldi e con un minimo di buon senso la questione della diversità di vedute, oltretutto in ambiti trascendenti, c’è qualcosa che non va. Non è una novità, ahimé. Ma fintanto che continueremo a cercare nel trascendente le giustificazioni per ogni nostro conflitto, non ne usciremo mai, noi qui nell’immanente.

Dubai radio fires SAfrican DJ for mocking God
The Associated Press October 22, 2008

DUBAI, United Arab Emirates: A Dubai radio station fired a South African drive-time DJ for mocking religion and impersonating God on the air, the show’s management said Wednesday.
The Arabian Radio Network said in a statement Revin John had been “let go” over a sketch Monday on Virgin Radio Dubai in which he quoted an article about a U.S. court throwing out a lawsuit against God.
John then pretended to act out a telephone conversation with God, prompting complaints from listeners of “diverse faiths and nationalities,” said a statement written in reponse to questions from The Associated Press.
“He intended to be funny, not to offend anybody,” said Arabian Radio Network Chief Operating Officer Steve Smith. “However, what he did was highly offensive to the Muslim and Christian community in the UAE.”
Abdullatif al-Sayegh, chief executive of Arab Media Group, which operates the only Middle East outpost of Richard Branson’s Virgin Radio brand, said John was allowed back on air to apologize Tuesday, then was dismissed.
John did not respond to a requests for comment.
In June, John told Dubai English-language newspaper Gulf News he researched the Middle Eastern market thoroughly before arriving. “The adage ‘know your audience’ was my starting point,” he was quoted as saying.
Virgin Radio Dubai went on air earlier this year, playing mostly European and American pop music from Dizzee Rascal to Britney Spears. Its parent, Arabian Radio Network, is a division of Dubai-based conglomerate Arab Media Group, which operates more than a dozen radio and TV stations, including MTV Arabia.
Mariam Zarouni, a 20-year-old chemical engineering student at the American University of Sharjah, said she was so offended by John’s comments that she formed a group to protest the incident on the social networking Web site Facebook. It had 569 members by Wednesday evening.
“When somebody crosses the line, then you have to defend your religion,” Zarouni said. “Honestly … how can he do this? We’re in a Muslim county. But even Christians would take offense to that. You can’t insult God.”
Dubai is the most liberal of the seven semiautonomous states that make up the United Arab Emirates, a conservative Muslim country overlooking the Persian Gulf. Alcohol flows freely in the booming city-state’s many hotel bars, and fully veiled women shop alongside much less modestly dressed Westerners amid ads for risque lingerie and nightclub wear.
Yet tensions surface when the country’s many foreign residents breach the limits of what is considered acceptable here. The issue is particularly raw in the wake after two Britons received jail time this week after being convicted of having sex on a Dubai beach in July.

On the Web:

http://www.virginradiodubai.com
http://www.arabmediagrouponline.com

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