Sembra oramai ufficiale: dopo le molte indiscrezioni trapelate sulla sorte di Virgin France, franchaisor dei marchi Virgin Megastore ed Il Furetto del Nord, Arnaud Lagardere, magnate d’oltralpe (tra l’altro, proprietario di Haschette Distributions Services, ovvero il più importante gruppo editoriale di tutta la Francia), pare si sia deciso a cederla per 100 milioni di euro a Butler Capital Partners. I consolidamenti della società operante nel campo della distribuzione di prodotti culturali danno conto di un fatturato pari a 400 milioni di euro, realizzato impiegando circa 1.900 dipendenti distribuiti su 47 punti vendita sparsi nelle principali città di tutto il mondo.
Le clausole dell’affare, comprendenti anche il passaggio di proprietà del sito di e-commerce VirginMega, sono state impresse sul protocollo d’accordo che prevede un’assunzione di partecipazioni del fondo d’investimento in Virgin France. Nel dettaglio, Butler ne acquisirebbe il controllo rastrellando l’80% delle quote azionarie. Il perfezionamento del contratto, che comunque resta vincolato al necessario avallo delle competenti autorità europee e nazionali di riferimento, potrebbe rendere operativa la compravendita già dal corrente mese di gennaio (Italia Oggi, 27/12/2008, p. 21).
Le prime fughe di notizie in merito ad un primo accordo tra gli assetti proprietari delle due società, di cui dava conto l’agenzia di stampa specializzata Teleborsa lo scorso 27 dicembre, determinarono una flessione del capitale flottante del gruppo Lagardere, sulla piazza di Parigi, pari allo 0,06%, assestandone il valore nominale a 52,89 euro. Perdita, comunque, già ampiamente ripianata nella settimana in corso a seguito della raccomandazione degli analisti Ubs che hanno promosso, lo scorso 7 gennaio, il gruppo d’oltralpe da “neutral” a “buy”, facendogli così recuperare sui mercati europei un complessivo 3% (cfr. www.IlSole24Ore.it, 08/01/08). Nonostante ciò, la quota di controllo di Virgin France viene ceduta verso un corrispettivo che, se proporzionalmente paragonato all’esborso di 150 milioni di euro che Arnaud Lagardere sostenne per la sua acquisizione allorquando, nel 2001, rilevò la società dal papà di Virgin Records, Richard Branson, dovrebbe tener conto di un momento non troppo roseo che questa, probabilmente, sta attraversando. Per saperne di più, occorrerà attendere il comunicato che i rispettivi organi di controllo emetteranno presentando il piano finanziario dell’operazione. (Stefano Cionini per NL)