Pioggia di sanzioni per le tv in chiaro e quelle satellitari. E alla base delle violazioni accertate si trova ancora una volta la violenza. Considerando sia la cronaca nera dei telegiornali, sia le numerose e popolari serie tv poliziesche, tutelare i minori sembrerebbe sempre più difficile. Questo è il risultato del rapporto presentato il 19 febbraio a Roma dal Comitato per l’applicazione del codice tv e minori. Il presidente Emilio Rossi punta il dito sulle 37 violazioni riscontrate lo scorso anno tra Rai, Mediaset, La7 e le varie tv satellitari, un numero ancora troppo alto se si ragione sulle fasce orarie nelle quali certi prodotti e programmi sono inseriti. Il bilancio suggerisce che regolare i palinsesti è tuttora una necessità fondamentale per garantire una tranquilla visione degli spettacoli televisivi anche ai più piccoli. Le famiglie non possono costantemente essere obbligate a preoccuparsi di ciò che “passa in tv”. Così il Comitato ha preso in analisi e scelto di seguito alcuni dei contenuti da colpevolizzare. Il manga Dragon Ball (trasmesso su Italia 1) si conferma nel mirino dell’accusa: il popolarissimo cartoon di origine giapponese non smette di deludere per i suoi contenuti, considerati eccessivi oltre che sconclusionati, soprattutto per coloro che, come i bambini, talvolta emulano alcune performance dei personaggi protagonisti. Ncis e Criminal Minds sporcherebbero invece la reputazione di RaiDue: le note serie televisive poliziesche hanno di norma l’abitudine ad esagerare, sceneggiando crimini la cui natura si dimostra quasi più sadica dell’attuale cronaca nera, nella speranza di guadagnare progressivamente spettatori affiatati. Per quanto riguarda Sky le lamentele riguardano alcuni dei film trasmessi in prima serata, secondo il parere del Comitato, addirittura da vietare ai minori: sangue, violenza e naturalmente sesso, sarebbero troppo diffusi e facili per il pubblico delle ventuno. Si attenuano (aggiungiamo, sorprendentemente) le preoccupazioni nei confronti dei “reality show”, sebbene la violenza psicologica di un simile contenuto non possa che ridicolizzare la quantità di accertamenti finora riscontrati. Lascia perplesso anche il fatto che nella lista dei “cattivi” si trovi Domenica in: forse abbondano anche in questo caso i “lati b”? (Marco Menoncello per NL)