L’associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc), dopo aver condotto un’accurata e scrupolosa indagine per capire quali apparecchi elettrici “atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni” siano assoggettabili al pagamento del canone Rai, in assenza di chiarimenti, ha riproposto ieri una problematica ormai datata e sollevata almeno un anno fa dall’Agenzia delle entrate. Allo stato attuale nessuno degli enti ed organismi pubblici direttamente interessati e coinvolti è riuscito a fornire una risposta univoca ed esauriente. Alcuni sostengono che il canone vada pagato solo per l’apparecchio televisivo tradizionale, altri includono nella lista anche il registratore dvd (dvd recorder ), i videofonini, i tvfonini, gli iPod e i lettori mp3-mp4 dotati di schermo, i videocitofoni, decoder ed alcuni tipi di videocamere digitali. L’Agenzia delle entrate già l’anno scorso affermava che sarebbe stata sufficiente l’idoneità di un apparecchio a ricevere programmi tv per fa scattare l’obbligo di pagamento del canone. La Rai ha fornito solo indicazioni ampie e contraddittorie. L’amministrazione finanziaria rinviava la questione alla Rai, mentre nessuna risposta è arrivata dal dicastero guidato da Padoa-Shioppa e dalla Guardia di finanza. A fronte di questa incertezza, che perdura nel tempo ed è stata persino accompagnata da un’aggressiva campagna per il pagamento del canone, l’Aduc ha chiesto chiarimenti direttamente al governo, minacciando lo sciopero della fame. (Paolo Masneri per NL )