Si evitano spostamenti, si risparmia tempo e (forse) ci si annoia di meno. Sempre che lo strumento sia usato con moderazione.
Potremmo dire che, almeno qui in Italia, tutto è cominciato con il famoso spot in cui Valeria Marini lanciò il tormentone nazionale del “video chiamami!”. Tutto ad un tratto, gli italiani hanno scoperto il potenziale delle videochiamate. Certo all’inizio faceva un pò (anzi, tanto) cafone. Ma con il passare degli anni il tutto si è normalizzato. E le videochiamate sono entrate nella nostra quotidianità. Tanto che per le aziende si intravede la possibilità di sostituire meeting e conference call con appuntamenti in videoconferenza. Come illustra su Finanza & Mercati Michele Dalmazzoni, country manager di Tandberg, leader mondiale di questo settore in forte crescita, le videoconferenze sono ormai una prassi per le grandi aziende italiane. La tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e ciò ha permesso ad aziende come Tandberg di offrire soluzioni molto convincenti per tutte le tasche. Da semplici video telefoni a veri e propri macchinari che consentono di dare vita ad una vera e propria “telepresenza”. Passando per l’allestimento di super tecnologiche sale conferenze. Secondo Dalmazzoni un’azienda italia di medie dimensioni, con due sedi, potrebbe togliersi lo sfizio di allestire due sale riunioni con appena 30 mila euro. Ed i vantaggi, come testimoniano i dipendenti delle grandi aziende che già usano questi servizi, non sono pochi. Meno viaggi, risparmio di tempo e di denaro, meno stress per il personale che sin troppo spesso si sposta per riunioni percepite come inutili. E per i fanatici dell’ambientalismo il tutto si traduce in riduzione di emissioni di CO2 (Lifegate farà videoconferenze?). Sì, avete capito bene, in tempi di crisi i risparmi di costi vengono “reclamizzati” come maggiore attenzione per la tutela dell’ambiente. E la cosa non è nemmeno un male. Conviene però stare attenti a considerare le teleconferenze come la soluzione a tutti i mali. Sono una gran comodità, questo è sicuro. Ma non è detto che in tutti i casi si possa sostituire la reale presenza fisica con un semplice monitor. Molti sono gli aspetti legati alla concentrazione e alla comunicazione non verbale che vengono a mancare. E ci si può facilmente immaginare dipendenti “distratti” da telefonini e pc posizionati strategicamente fuori portata di webcam, Insomma, per le occasioni importanti, sempre meglio affidarsi alle buone e sane tradizioni, ovvero alle lunghe riunioni a porte chiuse, in cui non ci si alza dalla sedia finché non si è trovata la soluzione al problema. (Davide Agazzi per NL)