Sono più di 9 mila ormai, ma non tutti sembrano portati all’esibizione in video. Si tratta dei numerosissimi studenti in cerca di successo, o semplicemente di lavoro, che, stanchi del classico curriculum vitae in formato cartaceo, pubblicano sul web la propria presentazione ufficiale attraverso un video curriculum. Immortalati in riprese per lo più amatoriali, i potenziali lavoratori recitano i dati anagrafici e l’elenco delle proprie esperienze lavorative o capacità, sfoggiando le loro migliori qualità e caratteristiche nella speranza di trovare presto un nuovo impiego. Successo in sordina, ma non troppo, per questa nuova tendenza, dove tutti diventano protagonisti, seri o semi-seri, di performance adatte a farsi conoscere e ad esprimere la propria personalità oltre la parola scritta.
Tutto è iniziato negli Stati Uniti grazie ad Aleksey Vayner, personaggio diventato ormai cult oltre oceano, che ha pubblicato su YouTube un video intitolato “Impossible Is Nothing” (niente è impossibile, ndr), dove si è presentato, con prove tra l’estremo e il rocambolesco, al pubblico globale riuscendo ad ottenere, la scorsa primavera, un posto di lavoro presso la banca d’investimento UBS. Ora un sondaggio U.S.A. ricorda che i video CV brevi e concisi rimangono sicuramente tra i più quotati tra le aziende e che, 9 datori di lavoro su 10 sono favorevoli a questo modo innovativo di presentazione, dove la situazione potenzialmente stressante alla quale è sottoposto il candidato può rivelare aspetti interessanti dello stesso, non reperibili sulla carta.
Anche in Italia il video CV sembra aver preso piede. A dimostrarlo è stato il Consorzio Universitario di Pordenone che, la scorsa primavera, ha organizzato il concorso “prove libere di video curriculum”, in collaborazione con la web tv Pnbox. L’idea era quella di stimolare universitari e laureati all’applicazioni di strumenti innovativi per presentarsi al mondo del lavoro. (M.M.)