Nata nel 2010, in Italia, grazie ad un contributo del Ministero della Gioventù (che per la verità è stato formalmente approvato, ma non è ancora giunto a destinazione), Europocket Tv si presenta nel settore televisivo internettiano come la prima televisione europea per giovani.
Una web tv fatta da giovani, per un pubblico giovane e con un indispensabile contributo di idee giovani, che trovano applicazione nelle molteplici diramazioni mediateche che questo progetto sta assumendo (tra cui gli ormai obbligatori canali sui diversi social network). Con sette sedi nazionali e una europea, in Spagna, Europocket Tv confeziona due notiziari a settimana in quattro lingue e sette nuovi reportage di approfondimento, ognuno dei quali è prodotto da una delle diverse sedi italiane. Numeri che confluiscono in una pletora di produzioni interessanti e professionali, archiviate su un sito web essenziale e preciso, almeno quanto le risposte che Roberta Cocchioni ha riservato all’intervista per Newslinet.it.
Quando e perché nasce la vostra web tv? Qual è la mission della vostra web tv?
Europocket Tv nasce in Italia nel dicembre del 2010, ma è presente già in Europa dal 2006. In Italia è sorta con il contributo di un fondo del Ministero della Gioventù (anche se abbiamo dovuto per il momento anticipare tutto l’investimento di start up e siamo in attesa di ricevere il finanziamento). Europocket tv è la prima web tv di informazione europea, rivolta ai giovani under 30, che tratta cultura, innovazione, politica, prospettive e stili di vita dell’Unione Europea raccontati ai giovani dal loro stesso punto di vista. Produciamo reportage, notiziari, e approfondimenti in quattro lingue (italiano, inglese, francese e spagnolo). La mission di Europocket TV è quella di contribuire, a partire dai giovani, alla costruzione di un’opinione pubblica europea libera e consapevole, informando e stimolando un dibattito interculturale sull’Europa, che si arricchisca della diversità dei punti di vista. Sotto il profilo editoriale, Europocket Tv intende generare interesse, dibattito, rilevanza e partecipazione intorno alle notizie e ai fatti che riguardano l’Europa, le sue istituzioni e la sua società, stimolando l’esercizio della cittadinanza europea, il dialogo interculturale ed il valore delle identità locali.
Come si articola il palinsesto della vostra web tv? Con quale periodicità aggiornate i contenuti?
Produciamo i nostri contenuti da sette sedi nazionali (Roma, Torino, Firenze, Pesaro, Fermo, Pistoia, Lucca), alle quali si sta aggiungendo in questi giorni anche Milano, ed una sede europea che si trova in Spagna, nella Comunità Valenciana. Produciamo per ora due tipi di format: un notiziario in quattro versioni linguistiche (Europocket News), con due edizioni a settimana (ogni martedì e ogni venerdì); un reportage di approfondimento (circa sette edizioni a settimana, dalle varie sedi locali). I temi affrontati in entrambe i casi sono: l’Europa, intesa come laboratorio culturale, politico e sociale; l’essere giovani in Europa, lo stile di vita, il pensiero e l’identità dei giovani, il confronto con le opportunità e le sfide del presente e del futuro: salute, istruzione, economia e lavoro, ambiente, integrazione, diritti umani, impegno sociale e politico, cittadinanza, tecnologia. Raccontiamo fatti e realtà utilizzando un punto di vista interno a quello del nostro pubblico e diamo sempre un taglio europeo a fatti ed iniziative. Ogni contenuto deve risultare coinvolgente, comprensibile ed interessante per qualsiasi ragazzo europeo, anche se non vive e non conosce la realtà locale da cui prende spunto il “pezzo”. Ciò significa rintracciare l’aspetto generazionale degli avvenimenti, prescindendo dai localismi, e rintracciare dettagli, temi, aspetti del reale in cui tutta una generazione può ritrovarsi e identificarsi.
Perché scegliere il mezzo di internet per diffondere i contenuti della vostra web tv? I vostri contenuti sono trasmessi anche su canali satellitari o digitali terrestri? In caso contrario, avete mai pensato di proporvi agli operatori di rete locali come fornitori di contenuti?
Il nostro progetto intendeva far nascere una versione italiana di questa web tv europea già esistente, con una sua identità ed un suo pubblico già affermati. Ci sembrava un ottimo progetto e volevamo che anche l’Italia potesse contribuirvi. Così è stato. La scelta di internet è venuta in maniera naturale, anche per la maggiore accessibilità della tecnologia ed il tipo di know-how necessario alla sua implementazione (a noi più familiare). Siamo in contatto con alcuni operatori di rete locali in toscana per la distribuzione sul digitale terrestre, ma non è al momento la nostra priorità di sviluppo. Siamo ancora molto focalizzati sulla qualità dei contenuti, aspetto che pensiamo faccia davvero la differenza.
Come descrivereste il web-spettatore della vostra web tv? E’ possibile circoscrivere il vostro target?
Europocket Tv Italia si rivolge a ragazzi italiani ed europei dai 15 ai 30 anni circa di età, scolarizzati, mediamente alfabetizzati dal punto di vista tecnologico, aperti verso opportunità ed interessi extrascolastici di tipo informativo/ludico/formativo, propensi alla mobilità nazionale ed internazionale, dotati di curiosità e senso critico verso la società, orientati al multiculturalismo.
Se il citizen journalism è oggi un fondamentale contributo degli utenti alla pubblicazione di prodotti audio e video online, lo favorite in qualche modo?
Certamente. Il sito di Europocket Tv presenta una sezione di Citizen Journalism, una community, con sue proprie regole editoriali, all’interno della quale ogni utente internet può iscriversi, creare e gestire un proprio profilo ed un proprio palinsesto televisivo, postare video (originali, con determinate caratteristiche definite nella linea editoriale), interagire con gli altri utenti e con i nostri reporter. Noi abbiamo però un community manager che “vigila” sul rispetto delle regole editoriali. Inoltre, tutti i video di Europocket Tv possono essere commentati, votati dagli utenti della rete e postati su diversi social network. Noi stessi, poi, teniamo sempre aggiornate le nostre pagine di Europocket su Facebook, Twitter e YouTube. Perchè senza i social network le web tv restano isolate nell’oceano di internet.
Di quante e quali figure professionali necessita la vostra web tv per realizzare e trasmettere i propri contenuti? Ci sono anche volontari che collaborano con la vostra web tv?
La nostra squadra italiana si compone di: un direttore editoriale (volontario); un direttore tecnico (cameraman e montatore), un coordinatore editoriale ed un caporedattore. Poi ci sono otto tecnici e nove reporter, nonché un traduttore. In Spagna c’è un altro direttore editoriale (sempre volontario), un altro direttore tecnico, tre redattrici e due tecnici.
Cosa ne pensate delle tv connesse ad internet? Potranno supportare la veicolazione dei vostri contenuti e diventare valide alternative alle piattaforme del DTT o del satellite?
Non nel breve o medio periodo. Il problema in Italia rimane proprio alla base, ovvero la qualità della connessione ad internet. Noi, nel nostro piccolo, possiamo dimostrare che lavorare online con la banda larga è un problema in diverse regioni d’Italia. E non abbiamo nessuna redazione né in alta montagna, né tantomeno al Sud.
La raccolta pubblicitaria sul web sta crescendo negli ultimi anni? Come si sostiene la vostra web tv?
La nostra web Tv per ora si sostiene con fondi pubblici, non abbiamo ancora pensato ad un piano di marketing che includa la pubblicità commerciale. Stiamo valutando diverse ipotesi di finanziamento sia pubbliche, sia private.
Quanto al recente regolamento approvato dall’Agcom, pensate che possa essere utile per fare ordine nel settore delle produzioni web, siano esse radio o tv? Chi sorpassa i 100mila euro di fatturato può effettivamente divenire competitivo nei confronti dei contenuti diffusi con i mezzi tradizionali?
Non sono aggiornata sul tema, corro subito a farlo.
(a cura di M.M. e D.A. per NL)