Nessuna obiezione della Commissione europea alla joint venture transnazionale dei broadcaster Mediaset, ProSiebenSat 1 (tedesco) e Tf1 (francese) nel settore della pubblicità online: “l’operazione – dice l’UE – non solleva problemi di concorrenza” perché ha un impatto limitato sul mercato europeo. La società che sorge da questa alleanza si chiama Ebx (European Broadcaster Exchange), ha come core business la vendita di campagna pubblicitarie video programmatic in tutta europa e come missione quella di creare un baluardo a difesa dei colossi del web. In altre parole, i più grandi broadcaster del Vecchio Continente hanno capito che per fare la guerra a Google e Facebook è necessario unire gli sforzi e investire nella pubblicità del futuro (che è già presente), cioè in quella fruita digitalmente, profilata sui dati di navigazione degli utenti e venduta con procedure automatiche su piattaforme online. Ci si aspetta che Ebx consenta di raggiungere 250 milioni di persone, cioè il pubblico a cui le società coinvolte possono arrivare (mediaset è il primo operatore televisivo privato italiano, Tf1 ha lo stesso primato in Francia, mentre PSS1 è addirittura il secondo gruppo televisivo europeo per numero di famiglie raggiunte ed è presente in 13 Stati).
Ebx non è l’unica operazione di Mediaset e alleati d’oltralpe, che oltre al lato pubblicitario, hanno investito sui contenuti: già a gennaio hanno avviato la collaborazione (Mediaset ha acquistato il 5,5% delle quote per 22 milioni di euro) sul progetto Studio71, multichannel network operante in Germania, Austria, Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada che aggrega 1200 canali Youtube e MyVideo con l’obiettivo di far emergere talenti del web (in particolare, blogger e youtuber) i cui contenuti, al momento, hanno 405 milioni di abbonanti che generano 6 miliardi di views al mese. (P.B. per NL)