Televisione digitale? Un’occasione straordinaria, ma per la mia Gazzetta preferisco una radio. Lo ha detto Andrea Monti, direttore del quotidiano sportivo ultracentenario e più famoso d’Italia.
Monti (foto), già direttore di Panorama e di Oggi, nonché socio fondatore di un’esperienza editoriale (News) che, nel 2005, ebbe una vita breve e sfortunata, è direttore della “rosa” dal febbraio dello scorso anno, quando raccolse l’eredità di Corrado Verdelli, sostituendolo dopo quattro anni di direzione. Monti è stato protagonista, in questi mesi, di un piano di riorganizzazione – ancora in corso – che porterà il quotidiano a raccogliere una redazione di circa 150 giornalisti, trenta dei quali si dedicheranno all’edizione online che, sotto la sua direzione, si sta affermando in maniera sempre maggiore come punto di riferimento dell’informazione sportiva in rete; al contrario di quanto sta avvenendo per i concorrenti storici (Corriere dello Sport e Tuttosport) che, invece, sul web zoppicano un po’. “Già ora 40 giornalisti della Gazzetta hanno la telecamerina. – ha affermato, orgoglioso, in un’intervista pubblicata da ItaliaOggi – E ognuno dei giornalisti di Gazzetta ha, da questa settimana, una schermata sul pc che consente di scrivere pezzi direttamente sul sito. Gazzetta è un sistema che ruota attorno a un brand…”. Monti, negli undici mesi della sua direzione, ha anche rafforzato la sezione news, inaugurata pochi anni fa, che fa del suo giornale, oltre che una Bibbia sportiva, anche un punto di riferimento per informarsi sui principali eventi d’attualità; e lo scorso martedì ha inaugurato anche un altro inserto – un interessante progetto che esalta la crescente passione degli italiani per il grande calcio internazionale -, Extra Time. Extra Time è un inserto settimanale di sedici pagine dedicate al calcio estero, con particolare attenzione, com’è ovvio, per il calcio inglese, spagnolo e tedesco (nonché il brasiliano, l’argentino e il portoghese). Oltre a dati sui campionati e le notizie sui principali campioni dei tornei esteri, Extra Time contiene rubriche comiche, come quella di Teo Teocoli, o diari di bordo, come quello di Fabio Cannavaro sulla sua esperienza araba. Nonostante l’edizione cartacea continui ad essere il fulcro attorno a cui gira il business della Gazzetta, spiega ancora Monti, l’edizione online – che cresce e si sviluppa continuamente – ha assunto un ruolo determinante all’interno del giornale. “La redazione web è la nostra agenzia di stampa interna", dice il direttore, confermando i dati che danno le agenzie di stampa di tutto il mondo con i giorni contati, quella che ha il primo impatto con le notizie. Quindi servono persone che si occupino principalmente dell’online. Al cronista di ItaliaOggi che gli chiede come mai la Gazzetta non stia pensando di sbarcare sul digitale terrestre, Monti risponde così: “Il 70% dei servizi della web tv di Gazzetta è prodotto internamente. Però ci mancano i diritti per la trasmissione in tv di immagini di eventi sportivi. Quindi non abbiamo progetti di espansione sul digitale terrestre, che è comunque un’occasione straordinaria. Gazzetta non può fare un canale all news senza immagini, di solo chiacchiericcio (sul modello delle trasmissioni in onda sulle reti private che, non avendo i diritti per le immagini, riservano le proprie ore di trasmissione a discussioni infinite, litigi e teorie sul mondo del calcio, ndr). Se entra in tv – conclude – deve farlo con grande qualità. Quindi ci concentriamo sulla web tv, aspettando la convergenza, che arriverà sicuramente, tra tv e web. A quel punto cambieranno tutti gli scenari”. Quindi, meglio la radio. “Alla radio ci credo. – sostiene ancora Monti – Fosse per me farei una Radio Gazzetta, indipendente. Rcs ha il know how su questo fronte. Si può dare lustro al brand Gazzetta con meno problemi di diritti. Ma non farei pezzi di palinsesto a marchio Gazzetta su altre radio. No, fonderei ex novo una radio, nazionale e super partes”. (L.B. per NL)