"Il dipendente in diretto rapporto con il pubblico presta adeguata attenzione alle domande di ciascuno e fornisce le spiegazioni che gli siano richieste in ordine al comportamento proprio e di altri dipendenti dell’ufficio. Nella trattazione delle pratiche egli rispetta l’ordine cronologico e non rifiuta prestazioni a cui sia tenuto motivando genericamente con la quantità di lavoro da svolgere o la mancanza di tempo a disposizione. Egli rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde sollecitamente ai loro reclami". Quanto avete letto è il testo dell’art. 11 c. 1 del decreto 28/11/2000 della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica, titolato “Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni". Da dieci anni utopia allo stato puro, almeno in alcuni ispettorati territoriali del Ministero dello Sviluppo Economico dipartimento Comunicazioni.