La televisione mobile, diversamente da quanto accade in Italia, negli Usa pare stia riscuotendo un certo successo. Questo nonostante vi sia ancora qualche limite da superare relativamente alla qualità del segnale di ricezione, alla dimensione dello schermo e alla durata delle batterie dei dispositivi mobili. Gli abbonati sono comunque in aumento. In particolare nel target di riferimento la cui età è compresa fra i venti e i cinquant’anni. Si tratta in maggioranza di pubblico femminile; i temi più apprezzati sono l’intrattenimento; i servizi più fruiti rimangono quelli di utilità sociale. La tv sul telefonino americana si chiama MediaFlo e viene fornita dagli operatori At&t e Verizon. I responsabili dell’azienda hanno notato che gli utenti usufruiscono della tv mobile per periodi di lunga durata, con una media di 45 minuti al giorno. Per questo motivo At&t starebbe proponendo ai suoi abbonati la visione di film in versione integrale che possano essere votati dagli utenti che a loro dovranno avere la possibilità di comunicare tra loro mediante chat e forum, il tutto attraverso un abbonamento del costo di circa 30 dollari al mese. La società che produce i chip per i videofonini, Qualcomm di San Diego, starebbe studiando una strategia per fare affari: incentivare i fornitori di cellulari a produrre modelli in grado di ricevere la tv, spingendo gli operatori ad attuare il cosiddetto free to air: offrire ai clienti, oltre che canali a pagamento, programmi gratuiti compresi nell’abbonamento. L’obiettivo è riuscire ad offrire una gamma di venti canali divisi per format. Gli esperti del settore starebbero inoltre ideando un programma integralmente riservato all’economia. Recentemente Qualcomm ha firmato un accordo con Nokia. Più precisamente si tratta di una sorta scambio commerciale che prevede l’uso da parte dell’operatore finnico dei brevetti di Qualcomm sui propri cellulari e a quest’ultima di includere la tecnologia dell’azienda finlandese sui propri chip. Questo connubio porterà tecnologia avanzata e strategie nuove al fine di riscuotere successo nel campo della tv mobile anche in Europa. (Sara Fabiani per NL)