USA. Terremoti ai vertici dei giornali: lasciano l’editore del Los Angeles Times e il direttore del Chicago Tribune

Al vertice del Los Angeles Times lascia David Hiller, che era alla guida da 21 mesi. Annunciate lo stesso giorno le dimissioni del direttore del Chicago Tribune, Anna Marie Lipinski, al vertice da 7 anni


dalla newsletter di Franco Abruzzo.it

Washington, 15 luglio 2008. Continuano i terremoti ai vertici dei principali quotidiani americani: dopo che la scorsa settimana il Washington Post aveva annunciato che sarà l’ex direttore delle news on line del Wall Street Journal il nuovo direttore responsabile del quotidiano, nuovi cambi al vertice sono stati annunciati anche dal gruppo Tribune Co, a cui fanno capo sia il Los Angeles Times sia il Chicago Tribune. Al vertice del Los Angeles Times lascia l’incarico David Hiller, che era alla guida del gruppo da 21 mesi. Hiller era il terzo editore a guidare il giornale da quando il quotidiano è stato acquistato nel 2000 dalla Tribune Co di Sanm Zell, 2/0 gruppo editoriale Usa dopo il gruppo di Rupert Murdoch. Solo due settimane fa il Los Angeles Times aveva annunciato un taglio di personale di 250 unità, tra cui 150 giornalisti. Nello stesso giorno di Hiller ha annunciato le sue dimissioni anche il direttore responsabile del Chicago Tribune, Anna Marie Lipinski, alla guida del giornale da 7 anni. Non è stato annunciato il nome del suo successore. Secondo molti analisti, le dimissioni sono la conseguenza della profonda crisi finanziaria che sta attraversando il gruppo Tribune Co. Secondo alcuni analisti i due giornali, che hanno già provveduto a considerevoli tagli di personale, potrebbero addirittura arrivare al fallimento a breve.

Anche il Washington Post aveva annunciato nei giorni scorsi cambi al vertice. Marcus Brauchli, 47 anni, ex responsabile dell’edizione on-line del concorrente Wall Street Journal, dall’8 settembre prenderà il posto di Leonard Downie, 66 anni, da 17 alla guida del giornale. Ad annunciarlo era stato il nuovo editore del WP, Katharine Weymouth, 42 anni, e da 5 mesi al comando del giornale. Brauchli è stato scelto perchè ha esperienza multimediale. Il Washington Post – secondo quanto reso noto dallo stesso quotidiano – è passato da 900 a 700 giornalisti nel giro di 5 anni, ha visto un calo di vendite da 800mila a 673 mila copie, le entrate pubblicitarie sono calate in proporzione. Sul sito, invece, vanta 9 milioni di contatti al mese (il che lo rende il terzo quotidiano più ‘cliccatò) . Brauchli è stato chiamato per tradurre in dollari tutti quei contatti. Un anno fa gli utili del giornale erano stati di 14,9 milioni di dollari, quest’anno invece non sono finora superiori all’ 1,2 milioni. Le nuove entrate devono arrivare via internet. (ANSA).

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