Sono arrivati ieri sera, da Washington, i dati dell’ultimo rapporto dell’Audit Bureau of Circulation (ABC). Il censimento semestrale sulla diffusione dei quotidiani statunitensi, che controlla l’andamento delle 379 maggiori testate degli Usa, ha mostrato una grave crollo delle vendite.
Il calo è stimato complessivamente intorno al 10,6% (30,4 milioni di copie in meno), contro il 4,6% di calo registrato nel semestre precedente. L’eccezione – quella che di fatto conferma la regola – vuole che il Wsj sia l’unico quotidiano in lieve crescita, con un aumento della diffusione dello 0,6% (traducibile in un risultato complessivo di diffusione di 2,02 milioni di copie giornaliere – fonte: Repubblica.it). Il quotidiano di Rupert Murdoch passa così in cima alla classifica, anche per effetto degli oltre 300mila abbonati all’edizione online (a quanto pare, l’unico caso di quotidiano telematico a pagamento che ha riscosso enorme successo). Al secondo posto scivola Usa Today (con 1,9 copie diffuse), nonostante per anni abbia mantenuto, incontrastata, la prima posizione del podio. L’editore Gannett aveva recentemente spiegato che il risultato ottenuto dall’ABC potrebbe non essere del tutto corretto, proprio perché contempla gli abbonati online di Murdoch, ma dimenticherebbe le copie diffuse gratuitamente da Usa Today negli hotel. Terzo posto per il New York Times che, con un calo del 7,3%, fa registrare per la prima volta una diffusione inferiore al milione di copie al giorno. Il quadro è evidentemente grigio per tutti, o quasi. Il crollo viene comunemente attribuito alla recessione, ma spesso si dimentica quello che è stato definito, dai giornalisti più attenti all’evoluzione del fenomeno, come un processo di “auto-cannibalizzazione”: un’espressione colorita per spiegare come i quotidiani online si rendano colpevoli del crollo della diffusione dei propri quotidiani cartacei. Perché leggere notizie sul web non è solo gratuito. È più veloce (si leggono decine di titoli in pochi minuti di navigazione), più semplice (per connettersi all’homepage del proprio quotidiano preferito basta un click), è più economico (anche se la questione, in questo caso, riguarderebbe un euro o poco più) e non necessita che il lettore vada in edicola. Basti pensare, per esempio, all’incredibile affollamento di dispositivi elettronici che consentono di leggere l’edizione online di un quotidiano (smartphone, palmari, pc, e-reader, ecc.), che di fatto contribuisce, e in maniera determinante, al processo di “auto-cannibalizzazione” di cui sopra. Molti editori in questo periodo parlano di cambiamento. Ma ad oggi, l’unico quotidiano online a pagamento è il Wsj.com. Ma qualcuno prova a farsi coraggio, imitandolo. Il caso è quello dell’edizione online del Newsday di Long Island – New York, che da domani consentirà l’accesso completo ai contenuti del proprio sito previa la sottoscrizione di un abbonamento di 20 dollari al mese. Ma si tratta di un caso più unico che raro. La “rivoluzione” dei quotidiani telematici continua ad essere rimandata. (Marco Menoncello per NL)